L'INCONTRO
«Durante la riunione - hanno spiegato Librizzi e Angelelli - il sindaco ci ha mostrato una delibera che è stata già predisposta e con la quale dà mandato agli uffici di non far spostare i cani. Trovando la via giusta e corretta per farli rimanere a Stroncone. Ora non si sa se questa sarà ritirare il bando o aggiudicare la gara al secondo classificato (che è l'attuale gestore presso il canile di Stroncone, ndr). Questo è possibile, perché nel bando è presente la clausola di salvaguardia con la quale la pubblica amministrazione si riserva di non dar seguito all'aggiudicazione per un interesse superiore, che in questo caso è rappresentato dal benessere dei cani, e dal fatto che questo trasferimento per molti di loro, che sono anziani, rappresenterebbe un grave stress, in più non per trovare una casa, ma per essere rinchiusi in un altro canile tra l'altro impossibile da controllare vista la distanza». Ma perché se esisteva la clausola di salvaguardia si sono attesi più di quattro mesi per mettere a punto quest'atto di indirizzo? «Il sindaco - hanno aggiunto i volontari - ci ha detto che ha provato a farlo revocare, ma gli uffici si sono opposti. Del resto, noi il bando lo abbiamo fatto analizzare da uno specialista, ed è ben fatto». Il sindaco e l'assessore (le cui dichiarazioni non si sa ancora se verranno impugnate dal vincitore della gara) si sono poi spinti ancora oltre, impegnandosi per la realizzazione di un canile a Fara Sabina. «L'assessore - hanno concluso i volontari - si è detta impegnata nella ricerca di terreni per realizzare un piccolo canile sanitario. Anche il sindaco si è mostrato disponile, ma l'iter è sicuramente più lungo».
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