Fara Sabina, scatta la petizione
delle famiglie: chiedono
a Basilicata di lasciare

Basilicata
di Raffaella Di Claudio
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Martedì 13 Giugno 2017, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 14:02
FARA SABINA - Se ha a cuore il futuro di Fara come lo abbiamo a cuore noi, lasci amministrare a chi lo sa fare. Perché Lei, evidentemente, non ne è in grado». Destinatario: Davide Basilicata. Mittente: i cittadini farensi. Un gruppo di residenti tra Coltodino e Canneto hanno promuovendo una petizione, finalizzata ad ottenere le dimissioni dell’amministrazione Basilicata. La raccolta, supportata dalle forze d’opposizione, anche quelle che non siedono sui banchi del consiglio, è stata avviata nel pomeriggio di ieri e si concluderà giovedì con un presidio al mercato settimanale di Passo Corese.

Nella lettera che accompagna la petizione, traspare tutta la preoccupazione, già percepita con forza nelle piazze, nei bar e sui social, di una popolazione che a settembre si troverà a fare i conti con aumenti stratosferici di servizi e tariffe.

«Se siamo arrivati a questo punto, è perché la situazione è gravissima – si legge nella missiva indirizzata a Basilicata -. E qui non stiamo parlando di destra, di sinistra o di centro. Non c’è solo l’opposizione dietro questa lettera: ci sono famiglie allarmate, cittadini preoccupati. C’è un futuro che appare nerissimo, alla luce di quanto emerso nell’ultimo periodo. Vogliamo chiarezza. Non basta un post pubblicato su Facebook. Sono dati che emergono leggendo gli atti. Il Comune ha un buco di bilancio 10 milioni di euro. Quando Lei si è insediato, le casse del Comune di Fara Sabina erano in attivo di 800mila euro. E la situazione è stata causata dalle scelte fatte dalla vostra amministrazione. E per queste scelte sconsiderate ora dovranno pagare i cittadini». Nella lettera si punta il dito contro «la mancata assunzione di responsabilità» per aver trasformato Fara «nel comune dove non vogliamo vivere, che aumenta le rette della mensa e dell’asilo nido».

E si sottolinea la divergenza tra quanto detto in campagna elettorale dal sindaco, quando negava i problemi di bilancio, e la situazione attuale. «Lei stesso, un anno fa, rassicurava i cittadini, dicendo che tutte le questioni relative al bilancio erano solo frutto di allarmismo. Eccolo, l’allarmismo – recita la lettera -. Ora siamo sotto di 10 milioni e la colpa è della gestione dell’ente che la sua amministrazione ha portato avanti in questi sei anni, perché la storia delle amministrazioni precedenti non regge più. Come è possibile che questi dati siano emersi solo ora? Eppure questa è una situazione che va avanti da tre anni. Tre anni di silenzio, in cui niente è emerso. E ora, le stangate alle famiglie. E ora, il piano di rientro, il pre-dissesto». Motivi più che sufficienti per chiedere a Basilicata di infilare la porta e andar via.
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