«Si comunica che il Comune – recita il documento - ha deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario. Conseguentemente questo Ente è tenuto a procedere alla rettifica degli stanziamenti di previsione inerenti ogni forma di spesa non strettamente connessa all’erogazione dei servizi essenziali e obbligatori per legge». Inoltre, prosegue il documento, «la Giunta ha approvato le tariffe per il servizio di refezione scolastica, stabilendo che l’onere del pagamento delle stesse debba far carico interamente all’utente per un importo totale di 5 euro e 15 centesimi a pasto. Conseguentemente è stato approvato il bilancio di previsione che non prevede alcuna copertura del servizio a carico del Comune a far data da settembre 2017 e per i successivi anni. Per questi motivi - continua ancora la lettera – non è stato possibile procedere alla stipula del contratto, in primis per la mancanza di copertura finanziaria a partire da settembre 2017».
Questo dicono gli atti ufficiali. A causa del debito da 10milioni di euro, all’inizio del nuovo anno, le famiglie che hanno i figli che quotidianamente mangiano a scuola, passeranno da 60 euro mensili a 105. E le parole se le porta via il vento.
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