LO SCENARIO
Mesi che si annunciano intensi e contrastati, segnati su scala europea e nazionale da una forte instabilità politica e, su scala locale, da sfide non meno impegnative come sono l'emergenza del terremoto e le opportunità della ricostruzione e, su scala industriale, l'avvento del Polo logistico di Passo Corese e la crisi industriale del Nucleo di Rieti. Sfide enormi, quelle che pesano sulla piccola Rieti, anch'essa attesa da una fase di fibrillazione politica forte, come sempre in campagna elettorale. Il presidente Riccardo Bianchi giura che Federlazio se ne starà alla larga, ma incalza: «Fa discutere la desertificazione del centro storico (nella foto), che arriva buona seconda dopo la desertificazione del Nucleo industriale. Come si contrastano localmente fenomeni che solo locali non sono? Ce lo diciamo ogni volta: mettendo in campo un sistema di convenienze che chiama in causa tutti, a cominciare dal Comune. Se si considera un valore la presenza di piccole attività artigianali o commerciali in centro storico, bisognerà pensare a una politica fiscale amica. Ma, ripeto, ognuno deve fare la sua parte».
IL DOCUMENTO
Avevate promesso un documento tra associazioni di categoria e forze sociali: che fine ha fatto? «Il documento è pronto ma ci vuole molta pazienza - afferma Bianchi. - A noi non interessa arrivare primi, interesserebbe arrivare insieme». Prossima tappa utile, lunedì prossimo, in Comune, dove la vicesindaco Emanuela Pariboni ha convocato il tavolo di sviluppo locale, presenti anche l'onorevole Fabio Melilli, l'assessore regionale Fabio Refrigeri, il capo dell'Ufficio ricostruzione Stefano Fermante. Terremoto (che non finisce) e ricostruzione (che non comincia) sono d'altronde temi cruciali anche per le imprese. «Vorremmo che il sistema locale venga coinvolto pienamente: raggruppamenti di impresa o consorzi mi sembrano strade poco praticabili conclude Bianchi - ma basterebbe che il pubblico nel bandire gli appalti tenesse conto del sistema economico locale. Grandi appalti taglierebbero automaticamente fuori tutte le nostre pmi. Poi, certo, anche il sistema imprenditoriale deve attrezzarsi per competere».
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