IL RIPRISTINO
Perché servirà farlo, e anche in fretta. «Se quest’estate abbiamo patito per gli incendi – aveva detto Landi – in autunno e inverno soffriremo per alluvioni e frane. La pineta del Monte Giano era un unicum a livello europeo, un bosco nato in condizioni quasi impossibili, il cui sviluppo negli anni e la cui resistenza erano qualcosa di eccezionale da un punto di vista silviculturale. Ed io purtroppo non credo di essere giovane abbastanza per vederne il ripristino».
IL PENSIERO DI CICCHETTI
«Piange il cuore», per Dvx andata quasi interamente distrutta, anche al sindaco di Rieti Antonio Cicchetti: «Magari è l’occasione per aprire un dibattito sull’utilità di tante opere del Ventennio», dice al cronista.
IL SINDACO DI ANTRODOCO
«Paradossalmente il ripristino della pineta è la cosa che mi preoccupa di meno, anche se ci saranno ostacoli di natura legislativa da superare – dice il sindaco di Antrodoco Alberto Guerrieri – Sul Dvx l’ultimo studio è del 2004, quando scritta e pineta furono recuperati, ed è un’ottima base da cui ripartire, anche nel medio periodo. Quello che serve e subito è la bonifica e la ripulitura di bosco e sottobosco e lo sgombero di fossi e canali. Tutta la nostra montagna era un’opera di attenta ingegneria ambientale, su cui per 70 anni hanno lavorato i Forestali. Ora è come se fossimo rimasti senza torri e senza uomini di guardia. Fin dove possiamo agiremo come Comune per pulire e bonificare, ma anche i cittadini dovranno fare la loro parte».
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