Rieti, premiati dal Coni Lazio
Sergio Pirozzi
e Roberto Pietropaoli

Viola e Pirozzi al Premio Coni
di Christian Diociaiuti
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Martedì 28 Marzo 2017, 19:05
RIETI - Premiati oggi nella Sala Tevere della Regione Lazio, a Roma, due sportivi del territorio nell’ambito dei premi Coni Lazio. Tra i tanti premi, riconoscimenti per due reatini come Sergio Pirozzi e Roberto Pietropaoli. Quest’ultimo era assente per motivi di lavoro (è a Milano): “Ho mandato un’altra persona per me perchè sto lavorando a Milano, ma ci è stato detto che il Coni vuole consegnarmelo personalmente. Questo mi onora, sono felicissimo per questo riconoscimento del Coni Lazio”, ha detto il patron del Real Rieti, premiato per la scalata degli ultimi anni col suo Real e per aver lambito lo scudetto, aver vinto la Winter Cup e partecipato alla Champions del futsal.

“CARICARE LA MIA SQUADRA DOPO UN KO TREMENDO”
C'era, invece, Sergio Pirozzi che ha avuto un pomeriggio tutto romano. Prima la sala Tevere per il premio Coni, poi la partecipazione al secondo premio Aiac, con Ranieri e Rivera a Rebibbia: all’evento dell’assoallenatori sono stati premiati tantissimi tecnici di tutte le categorie e lui ha partecipato con un intervento. Come riportato dalla pagina Sport de Il Messaggero, emozionante è stato il discorso del sindaco-allenatore nella sala Tevere della Regione, reduce dall’aver ricevuto la Panchina D’Oro Speciale a Coverciano proprio lunedì. Pirozzi è stato premiato per la forza, la passione e la tenacia con cui sta tentando di far reagire la comunità amatriciana dopo il terremoto dell’ agosto scorso: “Basta con i premi. Adesso devo indossare la tuta e continuare a fare l’allenatore di calcio e devo caricare la mia squadra dopo una sconfitta tremenda e inaspettata come quella del sisma. Non siamo terremotati, ma siamo sfrattati momentanei perché si deve reagire in fretta e non vogliamo far passare troppi anni per riprenderci il nostro territorio. E voglio lanciare un appello. Non abbiamo più bisogno di vestiti, coperte e cibo. Abbiamo necessità che lo Stato faccia la sua parte come un papà con i suoi figli e di altre iniziative che possano farci rialzare in fretta e con dignità”.


LA MOTIVAZIONE DEL PREMIO A PIETROPAOLI
Premio Roberto Pietropaoli con questa motivazione: “La passione per lo sport, neanche a dirlo, è il tratto distintivo di Roberto Pietropaoli che da innamorato della pallacanestro – “ma non quella a tabellone” come ama ripetere – non poteva allontanarsi troppo. Così ha scelto sempre cinque giocatori e una palla. Ma senza canestri. Con le porticine e un impianto che rischiava, a Rieti, di morire. Fondato nel 1999, il Real Rieti calcio a 5 ha portato i suoi colori in tutta Italia: prima le piazze meno blasonate, nei campi di periferia e nelle categorie degli amatori, poi sempre più su fino alla Serie A conquistata tramite i playoff di serie A2 nel 2010/2011. Da quel giorno per il Real Rieti e per Pietropaoli è stata sempre massima serie tra lotte amare e gioie enormi, come quella Winter Cup vinta in casa alla prima edizione, la tiratissima finale playoff scudetto con Asti con quasi mille reatini in trasferta a Teramo e la favola della Uefa Futsal Cup, la Champions League del Futsal con il meglio del calcio a 5 continentale. Pietropaoli e la sua creatura sono stati autori anche di un vero e proprio record: la trasferta più lontana di una squadra reatina, quella affrontata per arrivare ad Almaty, in Kazakhstan. Pietropaoli vive di emozioni e non è un mistero il suo essere vulcanico, istintivo ma anche di parola e pronto al confronto, pur duro. Cinquantatre anni il prossimo 29 dicembre, sempre accanto alla sua Antonella, Roberto Pietropaoli è commercialista e consulente del lavoro tra la sua città e Milano. Col Real Rieti nel cuore”.

LA MOTIVAZIONE DEL PREMIO A PIROZZI
Premio Speciale a Sergio Pirozzi con questa motivazione: “Personaggio suo malgrado, complice quel maledetto terremoto che ha devastato il centro Italia. Ma unico nel suo percepire il fatto di poter sfruttare la sua immagine di sindaco di Amatrice proprio per tenere desta l’attenzione di politici, istituzioni e chiunque altro sul dramma del sisma. Sergio Pirozzi avrebbe meritato un Seminatore d’oro per la capacità d’essere allenatore vincente, visto che ha ottenuto promozioni storiche alla guida di Amatrice, Sorianese, Ostiamare e Rieti, quest’ultimo riportato nei professionisti dopo 62 anni. Per tacere del Trastevere, ultima squadra allenata, condotta in serie D, mica bazzecole. Poi la terra ha tremato, tanto, troppo, e la carriera da mister si è stoppata. Mera consolazione il fatto che lo abbiano cominciato a conoscere tutti gli italiani, e non solo gli appassionati di calcio. Comunque il Seminatore d’oro lo meriterebbe oggi più che per l’attività da allenatore, per come sta cercando di ricostruire quel pezzo d’Italia dove adesso c’è bisogno di tutto. E dell’aiuto di tutti”.

GLI ALTRI PREMI
Ventuno i premi assegnati ad atleti, tecnici, dirigenti e società, presenti i rappresentanti istituzionali della Regione (Rita Visini, Assessore alle Politiche sociali e Roberto Tavani, della Segreteria politica della presidenza) e i Delegati provinciali del Coni Lazio (Cristina Chiuso, Renzo Lucarini, Fabrizio Malgari, Luciana Mantua e Luciano Pistolesi), oltre al vice presidente vicario Felice Pulici e ai membri di Giunta. “E' il momento che chiude il quadriennio, visto che l'anno delle premiazioni è il 2016 ed è il primo appuntamento ufficiale del Coni Lazio dopo la prima riunione di Giunta del nuovo quadriennio” ha detto il presidente Coni Lazio Riccardo Viola.
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