Esclusa l’azienda, gli altri soggetti si sono già incontrati presso il Comune di Rieti, per decidere strategie e spazi di manovra relativamente alla questione che vede protagonisti, loro malgrado, otto lavoratori (tre uomini e cinque donne) del punto vendita di Cittaducale, impiegati anche part time, che l’azienda vorrebbe trasferire a oltre 600 chilometri di distanza. Il 2 ottobre è prevista la partenza per sette di loro, l’ottavo sarebbe già dovuto essere a Udine, ma ha rifiutato.
LA PROCEDURA DI CONCILIAZIONE
Siglata la clausola di congelamento, ora si entra nella procedura di conciliazione. Il primo incontro è in programma alle 14 di lunedì, nei locali del Comune di Cittaducale. L’obiettivo è informare l’azienda sulle possibilità contenute nel provvedimento destinato alle «Zone franche urbane» e nei successivi Accordi di programma. Per un rilancio del punto vendita, si pensa anche a valorizzare la galleria all’interno della struttura, per renderla di nuovo, come una volta, piena di negozi. Pare che, nonostante la crisi del punto vendita, il management aziendale abbia deciso di rinnovare il contratto d’affitto fino al 2022. In questo caso importante sarà il coinvolgimento delle associazioni di categoria. «Fondamentale sarà conoscere il piano industriale aziendale – dicono i partecipanti al tavolo - anche perché i Comuni di Rieti e Cittaducale sono intenzionati a portare la vicenda all’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali».
IL CONTRATTO INTEGRATIVO
Conforama per avere un contenimento dei costi, ha già disdettato al 100% il contratto integrativo supplementare al contratto nazionale. «La questione è nota a livello nazionale – commenta Fabrizio Pilotti, Filcams Cgil – Da dicembre i lavoratori non prenderanno più ciò che prendevano prima. Ma la speranza è che l’azienda sia disposta a ragionare su alcuni punti del contratto integrativo».
Per il momento la direzione aziendale, in tema di disdetta dell’integrativo, ha ribadito le motivazioni, squisitamente di carattere economico, che l’hanno indotta adoperare tale scelta. Ha lamentato l’onerosità del trattamento economico per il lavoro domenicale e il fatto che, essendo gli obiettivi del premio di produzione tarati sul budget e non su risultati effettivi, il salario variabile, negli anni scorsi, sia stato corrisposto, paradossalmente, nei negozi in perdita e non in quelli performanti. Su questa questione il prossimo incontro nazionale è fissato il 28 settembre a Roma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA