Rieti, a due anni dall'inaugurazione
dei Plus anche i cortei dimenticano
il centro storico della città

La manifestazione contro le mafie
di Luigi Ricci
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Giovedì 22 Marzo 2018, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 13:30
RIETI - A due anni dall’inaugurazione dei Plus (3 marzo 2016) da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, prosegue la progressiva emarginazione del centro storico. L’ennesimo segnale arriva dalla manifestazione di ieri contro le mafie e in memoria delle sue vittime (nella foto), realizzata in collaborazione da Comune e Diocesi di Rieti, iniziata col raduno in piazza Mazzini da cui è partito un corteo lungo le vie Ludovico Canali e Cintia, terminata in piazza Beata Colomba, dove il vescovo Domenico Pompili ha celebrato una messa nella chiesa di San Domenico, cui hanno partecipato il Questore Antonio Mannoni, don Antonio Mastantuono, rappresentante dell’Azione cattolica italiana e collaboratore dell’Autorità nazionale anticorruzione, mentre istituto Alberghiero, liceo Musicale e balletto della scuola Cygni Arades hanno dato vita a varie esibizioni.

LO SCORSO ANNO
La stessa manifestazione l’anno scorso terminò in piazza Vittorio Emanuele, sede del Comune e adiacente a Prefettura e Cattedrale che, visti le istituzioni che rappresentano e il tema dell’evento, sembra il luogo più adatto a ospitare tale evento. Senza dimenticare che la piazza del Comune è stata da sempre la sede naturale in cui sono terminati cortei ed eventi di rilievo. Probabilmente una dimenticanza non voluta, o una scelta dettata da motivi che ignoriamo, e senza nulla togliere alla bella Chiesa di San Domenico.

Di sicuro non sarebbe stato un problema spegnere per qualche ora i varchi elettronici per favorire l’afflusso dei manifestanti e di chiunque fosse coinvolto, in una piazza che negli ultimi due inverni ha assistito impotente alla sua progressiva desertificazione, quando invece proprio l’ultimazione dei Plus avrebbe dovuto valorizzare il centro, stimolandone la frequentazione. Coincidenza più meno casuale della manifestazione contro la mafia a parte, è evidente che tante, anzi, troppe cose non hanno funzionato, mentre trovare rimedi o palliativi all’abbandono del centro storico resta tutt’oggi un rebus indecifrabile.
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