Rieti, Casapound e Di Stefano
Platea affollata a Fara Sabina

Un momento dell'incontro pubblico al centro giovani di Passo Corese
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 1 Marzo 2018, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 16:09
RIETI - Forse, alla fine, quello accaduto all’interno del centro giovani di Passo Corese, lunedì pomeriggio, ha sorpreso più della nevicata. La neve, non ha infatti impedito a tanti farensi di andare a sentire Simone Di Stefano, leader di Casapound. Realtà fino ad oggi sconosciuta a Fara Sabina. Secondo gli organizzatori, nel centro di piazza delle Libertà, c’erano circa 200 persone che si sono spellate le mani quando l’aspirante premier parlava di come gestire l’immigrazione e di ridare un lavoro sicuro alla gente, e di “combattere per riprendersi la nazione”.

Novità vera per Fara Sabina, ex roccaforte di sinistra e centrosinistra, che nel 2011 ha virato al centrodestra, ma che lunedì ha dato prova dell’esistenza di un interesse nei confronti di una forza politica il cui leader si professa fascista. Non è passata inosservata neanche la presenza, in platea, dei consiglieri di maggioranza Simone Fratini e Maria Teresa Lorenzini. Una partecipazione quella dei due amministratori che lascia presagire un appoggio concreto a Casapound nell’imminente appuntamento elettorale. Che sia un modo per far sentire e pesare la propria voce? Forse. Le idee di Casapound che ieri sono state acclamate dalla folla, per stessa ammissione di Di Stefano sono all’opposto di centrodestra, centrosinistra e movimento cinque stelle. E proprio perché in questo momento, dal punto di vista politico, all’interno della maggioranza si stanno muovendo tutti in ordine sparso, il risultato delle prossime elezioni diventa ancora più atteso.

Il sindaco Davide Basilicata, seppur senza proclami, ha annunciato l’appoggio a Pirozzi. L’assessore Marco Marinangeli in qualità di referente locale di Fratelli d’Italia c’è da attendersi che sosterrà Parisi alle Regionali e alla Camera Trancassini. Stessa cosa per Tony La Torre coordinatore di Forza Italia. Punto interrogativo per gli altri membri di maggioranza che non sono iscritti a partiti. In questo caso non è da escludere un exploit per il partito di Salvini.
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