Rieti senti Camilli: «Amarantocelesti
mia priorità. La C? Curci la merita»
Intervista al giovane bomber reatino

Lorenzo Camilli
di Christian Diociaiuti
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 11:02
RIETI – Una forza e un attaccamento che il Rieti deve sfruttare. È quella di Lorenzo Camilli, attaccante classe 1997, cresciuto nel vivaio amarantoceleste e nell’ultima stagione – al netto di un brutto infortunio- nel giro della prima squadra e della Juniores. Talentuoso, appassionato, serio e concentrato: Lorenzo è originario di Contigliano, studia Medicina e non nasconde il suo amore per i colori amarantocelesti, pur avendo giocato a Brescia ed essersi diplomato proprio nel nord nel periodo in cui indossava la maglia dei lombardi. Come tutti gli altri tesserati e come i tifosi reatini, attende con ansia l’esito del percorso che dovrebbe portare il Rieti al ripescaggio in C. Intanto lavora per essere al top per la ripresa degli allenamenti e per mettersi alle spalle il calvario dell’infortunio al ginocchio che l’ha tenuto diversi mesi lontano dal campo nel cuore della stagione.

L’INTERVISTA

Il suo cartellino è del Rieti e la prossima stagione la vedremo ancora amarantoceleste?
“Non si può mai dire, fino all' ultimo giorno di mercato ogni possibilità è da prendere in considerazione. Con sicurezza posso dirti che il Rieti è una delle mie priorità, per ovvi motivi: vicinanza a casa, possibilità di conciliare il calcio con altre attività e ultimo, ma non per importanza, è l'affetto che mi lega a questa maglia, la più indossata da quando ho cominciato a giocare. Se, come credo, il mio progetto e le mie esigenze si incontreranno con quelle della società, potremo continuare ancora insieme”.

Secondo lei quante chance ha il Rieti di giocare in C?
“Io, come ogni tifoso e giocatore del Rieti, sono speranzoso che il progetto C vada in porto. Sarebbe una grande opportunità per me come per tutta la città. Sappiamo benissimo che il presidente Riccardo Curci ce la sta mettendo tutta da anni ormai e, per questo motivo, è il primo a meritare tale traguardo. Su percentuali e statistiche sarete sicuramente più preparati di me. Aspettiamo a le dita incrociate”.

La scorsa stagione è stata per lei sfortunata a causa di un infortunio, come si sente se guardi alla prossima annata?
“Sì, diciamo che lo scorso anno non è stato dei migliori. Alle difficoltà varie si è aggiunto questo infortunio, ma fa parte del gioco e si va avanti. Ho lavorato tutta l'estate per recuperare al meglio e mi sento prontissimo e carico per la prossima stagione. Senza dubbio ho voglia di riscatto”.

È possibile, per lei aumentare la reatinità del Rieti innestando altre pedine “nostrane”?
“Se mi parla della reatinità sa benissimo di toccare un argomento da me molto sentito. Sono cresciuto in questo settore giovanile e ho giocato con tantissimi ragazzi forti che, a parer mio, avrebbero meritato più considerazione. Credo che in una squadra che pesca giocatori in un capoluogo di provincia il numero dei ‘nativi’ debba essere maggiore. È un peccato vedere amici di grandi qualità calcistiche costretti ad andare fuori per avere possibilità. La scorsa stagione, oltre a me, erano solo due i reatini in rosa, andati via nel mercato invernale: Tolomei e Piras. Gioco con loro da anni e sarebbe bello continuare a farlo insieme”.

Come state vivendo voi ragazzi col cartellino amarantoceleste questa attesa per la C? 
“Come ho detto prima, ogni giocatore di proprietà del Rieti sta sperando nel ripescaggio in C della squadra. È indubbia la maggior risonanza che ha un campionato professionistico rispetto ad un altro che non lo è. Credo che sia arrivato il momento di respirare calcio vero in città e dare una possibilità a questa squadra e questa società, che da anni dimostra di meritarla”. 
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