Rieti, meno posti letto al de Lellis:
i sindacati raccolgono firme

Il gazebo della raccolta firme
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Sabato 7 Giugno 2014, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 13:00
RIETI - Gazebo in piazza per salvare il diritto alla salute. Da ieri, fino al 30 giugno, presidio delle organizzazioni sindacali in piazza del Comune per protestare contro l'accorpamento, durante il periodo estivo, di alcuni reparti del de Lellis.



«Ultima azione negativa di una serie - fanno sapere da Cgil, Cisl, Uil Fials e Rsu aziendali - che oramai dura da troppo tempo e che ha portato la nostra sanità in una situazione di quasi non ritorno». Secondo i sindacati la Regione sembra aver dimenticato Rieti e i suoi cittadini: «I servizi, per la cronica carenza di personale, peggiorano giorno dopo giorno, come ben recepiscono i cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie reatine. Dobbiamo reagire contando solo sulle nostre forze - proseguono i sindacalisti della funzione pubblica - per questo abbiamo pensato ad alcune iniziative che necessariamente dovranno essere sostenute da tutti. Il presidio permanente con volantinaggio per sensibilizzare i cittadini sulla grave situazione in cui versa la sanità reatina è una di queste. C'è poi la richiesta al sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, della convocazione della Conferenza dei sindaci. Richiesta accordata dal primo cittadino ieri l'altro durante il faccia a faccia avuto con la dirigenza Asl e in fase di definizione, per il prossimo 17 giugno. E non ultimo, l'organizzazione di una manifestazione di protesta a fine giugno sotto la sede della Regione a Roma dove sarà invitata la cittadinanza e tutti i sindaci della provincia con tanto di fascia tricolore e gonfalone del Comune».



Ieri mattina in piazza le prime firme raccolte. Molti i cittadini che si sono avvicinati al gazebo. «E' necessaria la partecipazione di tutti - hanno spiegato Gianni Ciccomartino, Sandro Antonacci, Domenico Teodori e Marino Formichetti e Claudio Mari, sia alla manifestazione di Roma, sia per il presidio in piazza del Comune».



Tra i temi su cui i sindacati puntano il dito, quello dei circa 230 interinali rimasti senza stipendi. Dopo il no dell'agenzia Alba a pagare le fatture e la richiesta avanzata dalla Asl di entrare in possesso della documentazione necessaria per subentrare all'agenzia nei pagamenti, si attende soltanto la risposta di Alba, che oramai dovrebbe arrivare entro qualche ora.