Rieti, Asl: interinali senza contratto
dirigenti con super premi

Ospedale de Lellis
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Giovedì 27 Luglio 2017, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 13:05
RIETI - Per altri quattro giorni il regolare rapporto di lavoro è per tutti assicurato. Dal primo agosto si inizierà a contare chi è rimasto fuori. E' in scadenza il contratto degli interinali della Asl di Rieti - 260 lavoratori che operano nell'azienda, tra area sanitaria e amministrazione - e al solito inizia il balletto del rinnovo sì, rinnovo no. Un balletto che questa volta rischia di far rimanere sul campo più di un interinale, soprattutto tra coloro che lavorano nel settore amministrativo. L'Asl, nelle more dall'aggiudicazione del servizio di reperimento personale a una nuova agenzia interinale, è intenzionata a prolungare il contratto di lavoro solo per un mese e non più per due come si era invece prospettato in primavera e, nel passaggio, mira a tagliare almeno dieci posti tra gli amministrativi. Più complicato potare tra il personale sanitario, con interi reparti de del Lellis già in chiara sofferenza nel garantire i livelli minimi di assistenza sanitaria. Una situazione molto delicata, non nuova per il personale interinale, che ad aprile però, con la firma della delibera numero 79 con la quale il commissario della Asl di Rieti, Marinella D'Innocenzo, aveva prorogato per altri tre mesi il contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato con i 260 interinali, si era fidato e aveva creduto in un prolungamento del rapporto fino a tutto settembre, nonostante si sapesse che sarebbe poi cambiata l'agenzia interinale dalla quale assumere personale.

IL PARADOSSO
In questo contesto di assoluta precarietà sotto il profilo del lavoro per ben 260 persone e di estrema incertezza per quel che riguarda la garanzia dell'utenza di ottenere un'assistenza sanitaria adeguata alla domanda, si interseca una vicenda, anche questa purtroppo non nuova sui palcoscenici della Asl reatina: ci riferiamo ai «premi di produzione» per l'ottenimento di obiettivi strategici. Premi che quest'anno sono stati elargiti a quattro dirigenti, assegnati con delibera 874 e che prevedono per Ornella Serva del settore Acquisizione e logistica di beni e servizi, Barbara Proietti degli Affari generali e legali, Roberto Longari dell'Amministrazione del personale dipendente e Luciano Quattrini per le Attività amministrative decentrate l'ottenimento di circa 10mila euro a testa per obiettivi che, in verità, rientrano già nelle linee guida dettate dalla Regione Lazio in tema di sanità e che, di fatto, non hanno nulla di eccezionale. Viene spontaneo quindi chiedersi la «ratio» della delibera, sia sotto il profilo del merito, ma soprattutto dell'economicità di gestione. Un parametro, quest'ultimo, che sembra ispirare ogni mossa del commissario Marinella D'Innocenzo ma che, nel caso in esame, mal si concilia con una spesa di 40mila euro per il raggiungimento di obiettivi che, nella realtà, sono già fissati dalla legge e non rientrano in traguardi di gestione individuati singolarmente e specificatamente per la realtà reatina. Basta leggersi la delibera 874 per capire che di eccezionale non c'è nulla, se non la somma elargita.
I mal di pancia del personale interinale e, conseguentemente, delle organizzazioni sindacali, sembrano quindi più che giustificati e non aiutano di certo a risollevare l'immagine di una sanità reatina, il cui share è costantemente in picchiata.
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