“C’è poco da stare sereni - afferma il segretario provinciale del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, Andrea Faraglia - non è dato sapere ad oggi quale sarà l’organizzazione che il Ministero intenderà darsi da qui al 31 dicembre 2016, data entro il quale dovrà andare in vigore la riforma tutta interna al dicastero degli Interni. Ad oggi si possono fare solo ipotesi e queste sono tutt’altro che positive, questo per il personale e per l’attività che l’attuale comando provinciale di Rieti fornisce in termini di soccorso e servizi. Se rapportiamo l’ipotetico declassamento della sede centrale a distaccamento, per quanto grande possa essere, questo non potrà mai garantire le stesse funzioni che la sede di un Comando Provinciale fornisce al territorio".
"Per logica - spiega Faraglia - verrebbe meno la funzione del dirigente, il personale delle qualifiche direttive sarebbe spostato nella sede del comando così come i sostituti direttori e gli ispettori.
Non meno importante è il discorso amministrativo, essendo impensabile l’esistenza di doppioni di servizi, tutte queste funzioni verrebbero spostate nella sede del comando ”Viterbese” e quindi i dipendenti attualmente impiegati negli uffici: personale, ragioneria, formazione, affari generali, statistica e forse il più importante, l’ufficio Prevenzione Incendi, sarebbe anch’esso soggetto a mobilità".
"Devastante - sottolinea Faraglia - sarebbe l’effetto sulle attività produttive se l’ufficio dedicato alla prevenzione Incendi fosse dislocato nella sola sede del capoluogo della Tuscia, pensare ad un utente della zona reatina che per un rinnovo e/o parere di prevenzione incendi, si trovi costretto a raggiungere Viterbo fa rabbrividire".
Ricorda il sindacalista che "l’idea del Conapo non è un segreto, in tempi non sospetti, insieme al sindacato autonomo di polizia Sap, proprio nella piazza antistante la prefettura di Rieti, abbiamo chiesto e sostenuto che i tagli fossero necessari a livello centrale, l’accorpamento dei due dipartimenti dello stesso dicastero, pubblica sicurezza con soccorso pubblico e difesa civile era auspicabile ma evidentemente tagliare i servizi all’utente finale ed indebolire il dispositivo di sicurezza e soccorso sono più attuabili per i politici di turno che, da anni, stanno smembrando queste funzioni fondamentali per lo Stato".
"Il Conapo resta speranzoso - conclude Faraglia - in attesa di capire cosa accadrà da qui al dicembre 2016 ma, questo è certo, non si limiterà a restare a guardare e darà battaglia in ogni sede possibile per tutelare i lavoratori e dove possibile, le prerogative della cittadinanza che da tempo è defraudata del diritto alla sicurezza".
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