Arbitro e forestale-soccorritore:
la partita speciale e il racconto
di chi dirigerà Amatrice-Cittaducale

Andrea Mittarelli, soccorritore e arbitro
di Christian Diociaiuti
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Venerdì 14 Ottobre 2016, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 12:41
RIETI - “Ero riuscito a prendermi una settimana di ferie. Ma quando c’è stata la scossa, dopo aver vissuto il terremoto de L’Aquila, ho capito subito cosa aspettarmi e sono partito per Amatrice”. Parla Andrea Mittarelli, agente del Corpo Forestale dello Stato e arbitro reatino: Mittarelli è intervenuto la mattina del sisma ad Amatrice e ha salvato la piccola Giulia, 11 anni. Quel fagottino stretto a un Vigile del Fuoco è lei, accanto c’è l’agente forestale che ha scavato affinché lei potesse venir fuori (nella foto un frame del video del salvataggio, a destra Mittarelli con la divisa da arbitro). La bambina amatriciana strappata dalle macerie è divenuta un simbolo del sisma del 24 agosto, anche in virtù del video che documenta il suo salvataggio. Come accennato, Mittarelli oltre che uomo con la divisa della Forestale è anche un arbitro della sezione Aia di Rieti presieduta da Massimo Basilici. Sarà proprio il fischietto romano d’origine ma reatino d’adozione, sabato pomeriggio alle 15.30, a dare il via ad Amatrice-Cittaducale. Un event-match che sancirà l’inizio di una nuova vita per il club rossoblù che torna nei campionati reatini e quest’anno festeggia i 50 anni. Sarà la prima giornata di Terza categoria, ma sembrerà la Serie A: questo grazie alla festa che la Figc laziale e reatina hanno organizzato attorno al match. A dare il calcio d’inizio sarà il sindaco Sergio Pirozzi. Con l’arbitro, l’uomo, il Forestale, insomma con Andrea Mittarelli, che avrà il bellissimo compito di dirigere Amatrice-Cittaducale allo Scopigno, abbiamo scambiato alcune battute. Anche sul salvataggio di Giulia, la piccola che oggi conta sulla vicinanza del papà ma non ha più la mamma e il fratellino per colpa di quella maledetta scossa.

L’INTERVISTA
Andrea Mittarelli, che emozione sarà arbitrare Amatrice-Cittaducale dopo aver partecipato ai soccorsi e aver salvato la piccola Giulia?
“Premetto che mia nonna era di Preta di Amatrice e che mia figlia, di nove anni, si chiama Giulia. E tutto ciò influisce sui miei pensieri, sui ricordi di quel 24 agosto e di tutti i giorni in cui ho prestato ad Amatrice. Sono piccole cose, ma fanno pensare. Sarà un’emozione fortissima arbitrare Amatrice-Cittaducale. Sono onorato, anche perché credo che questo faccia parte della rinascita di Amatrice”.

Cosa ricorda del salvataggio di Giulia, l’ha rivista?
“L’abbiamo salvata il giorno stesso del sisma, sul corso principale di Amatrice. Giulia è la figlia del gestore dello storico bar di Amatrice, il Bar Baccari, che si trovava vicino alla casa dove abitavano. Conosco anche il papà, perché ho fatto diversi mesi di aggregazione al Comando Stazione di Amatrice, nel 2011. Giulia non l’ho rivista. In questi giorni ho fatto servizio al comando di Amatrice, ma di solito il sabato e domenica, per dare respiro al personale in servizio lì. Soprattutto i primi giorni dopo il sisma è stato il caos e anche per questo non ho avuto modo di rivederla o cercarla”.

Mittarelli ci parli di lei: quanti anni ha, da quanto arbitra, cosa fa nella vita…
“Io sono un Forestale in servizio a Montereale de L’Aquila. Anche quando non sono in servizio ad Amatrice, sono sempre nel cratere del sisma. Montereale è stato colpita in questo sisma e in quello del 2009, subendo dei danni. Purtroppo ho vissuto entrambi i terremoti, quello di Amatrice e quello aquilano. Ho 38 anni, abito ad Antrodoco e arbitro dal 2002. Se sto in questa categoria è perché ho cambiato spesso le sezioni, a causa del lavoro. Sono partito a 22 anni da Roma per fare il militare e non sono più rientrato. Ho girato l’Italia. Sono stato a Mantova e Torino, poi a Teramo, al Lago di Campotosto e ora sono a Montereale”.

L’Amatrice le era mai capitato di arbitrarla?
“Non proprio: tutti gli anni però ho arbitrato ad Amatrice per il torneo Scopigno. Belle partite, con i ragazzi che, pur piccoli d’età, già conoscono il calcio. Dà piacere arbitrare quelle gare, sono bravi”.

Amatrice-Cittaducale come si aspetta sarà?
“Sicuramente nel primo tempo sarà una gara contratta, anche per una questione psicologica. Il Cittaducale torna da poco in questo contesto. E poi c’è l’Amatrice. I ragazzi sono coinvolti direttamente, magari hanno qualche persona vicina che non c’è più. Ma il calcio fa dimenticare tante cose, sono certo che nella ripresa torneranno a giocare ai ritmi normali. Certo, non saranno abituati ad un campo così grande, con l’erba e diverso dai loro abituali campi di gioco”.

Il terremoto di Amatrice cosa le lascia?
“Dopo tanto tempo ero riuscito ad andare al mare proprio quel giorno, il 24 agosto. Ho acceso la tv e ho detto a mia moglie di andare via subito. Da San Benedetto sono ripartito dopo la scossa: memore del terremoto de L’Aquila sapevo cosa aspettarmi. Salvare una bambina che si chiama come mia figlia e quasi della stessa età, beh, questo si chiama destino. Se ci ripenso dico che è stata un’apocalisse, perché era tutto concentrato nel corso, è stato più brutto de L’Aquila. Hanno perso la vita tanti giovani e bambini, mi piange il cuore. Mi auguro passi in fretta questo brutto pensiero. E mi auguro passi per tutti”.
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