Amatrice, Hotel Roma: un rinvio a giudizio per i 7 morti

Hotel Roma di Amatrice, prima e dopo il sisma
di Monica Riccio
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Venerdì 25 Giugno 2021, 00:10

RIETI - Passo in avanti significativo nella vicenda giudiziaria che vede al centro il crollo dell’Hotel Roma di Amatrice, sotto le cui macerie morirono, il 24 agosto 2016 durante la scossa di terremoto, sette persone tra cui la giovane coppia umbra Barbara Marinelli, insegnante di 42 anni, e Matteo Gianlorenzi, commerciante di 44. Nella seconda udienza preliminare che si è tenuta ieri presso il Tribunale di Rieti, dopo che la prima, lo scorso 25 marzo fu rinviata poiché gli uffici non furono in grado di notificare l’avviso di fissazione all’unico imputato ancora in vita, il giudice per le indagini preliminari Pierfrancesco De Angelis, ha accolto la richiesta dei due pubblici ministeri, Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti, e ha firmato il rinvio a giudizio di O.B., 83 anni, ingegnere progettista strutturale, accusato di omicidio colposo. Il processo di primo grado quindi si farà, e avrà inizio il prossimo 14 ottobre. 
Dopo cinque anni dal terremoto di magnitudo 6 che alle 3.36 del 24 agosto 2016 devastò gran parte dei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, almeno per il filone di indagine che riguarda il crollo dell’Hotel Roma si aprirà il dibattimento in aula. Nella richiesta di rinvio a giudizio, secondo quanto si apprende, sarebbe citati altri soggetti, tutti però nel frattempo deceduti. Soddisfazione a Orvieto per le famiglie Marinelli e Gianlorenzi che, tramite i propri legali, ieri alla lettura del rinvio a giudizio del procedimento hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo che si aprirà a ottobre. Non potranno invece veder dare giustizia alla tragedia in cui ha perso la vita la propria figlia, Franca e Enzo Marinelli, genitori di Barbara, morti l’uno a distanza di pochi giorni dall’altra nel 2020. Soddisfazione anche per l’associazione «3.36 per Barbara e Matteo» che da anni a Orvieto si occupa, oltre che di tener vivo il ricordo dei due giovani, di sostenere e promuovere iniziative benefiche e donazioni. Barbara e Matteo si trovavano a Amatrice per partecipare aalla sagra dell’Amatriciana che si sarebbe tenuta il giorno dopo e avevano deciso di partire da Orvieto un giorno prima concedendosi una notte all’Hotel Roma per affrontare poi la giornata di lavoro più riposati. Il destino li ha voluti insieme, invece, nella morte. Per giorni si scavò nelle macerie dell’Hotel, e per giorni Orvieto attese una notizia che non arrivò mai. Arrivò invece l’annuncio del ritrovamento dei loro corpi senza vita. Ieri, dopo cinque anni, la decisione di avvio del processo di primo grado.

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