Amatrice, convitto: irrisolta la carenza numerica degli educatori

Convitto di Amatrice
di Emanuele Laurenzi
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Martedì 25 Ottobre 2022, 00:10

RIETI - Nato per far ripartire un territorio messo in ginocchio dal terremoto, ora rischia di finire esso stesso in ginocchio a causa della burocrazia. È la parabola dell’istituto omnicomprensivo “Sergio Marchionne” di Amatrice, la scuola che ospita il Liceo Scientifico sportivo internazionale e che beneficia anche della presenza di un convitto. Proprio quest’ultima struttura è al centro di polemiche perché, come avviene a ogni prima campanella dell’anno, anche in questo 2022/23 manca il personale e, in particolare, c’è carenza di educatori: solo 5 quelli incaricati, a fronte degli 8 necessari Un caso già denunciato da Il Messaggero oltre due settimane fa ma che, a quanto pare, sembra non avere soluzione: il risultato è che i cosiddetti “convittori” non beneficiano dei servizi che spetterebbero loro, tanto che alcuni genitori starebbero pensando di portare altrove i figli.

Promesse. Finora, ci sono state solo tante chiacchiere, ma nessuna soluzione.

In servizio ci sono 5 educatori, 3 uomini e 2 donne: si tratta di personale assimilato al corpo docente, che ha lo scopo di garantire la formazione dei convittori assolvendo a tutte quelle funzioni di supporto alla didattica che devono essere garantite ai circa 20 convittori di Amatrice. Si tratta di attività che rientrano nel diritto allo studio, come sport, socializzazione e supporto nella didattica. Per garantire la piena operatività della struttura sono necessari 8 educatori, equamente divisi tra uomini e donne, per dare massima assistenza e supporto ai ragazzi. La preside dell’istituto è stata investita del problema in un incontro con il personale: la dirigente ha cercato di rimodulare gli orari, dando agli educatori i compiti di sola vigilanza. Domani ci sarà un incontro con le rappresentanze sindacali dell’istituto, mentre solo una sigla sindacale autonoma si starebbe muovendo a livello centrale.

Tema sindacale. Eppure il tema dovrebbe riguardare totalmente i sindacati. Gli educatori hanno un contratto che prevede 24 ore di attività frontali e 6 ore in attività funzionali. La rimodulazione proposta dalla dirigente porterebbe gli educatori a superare le 30 ore complessive, sbilanciando la ripartizione tra frontali e funzionali. Una situazione che sfocia nel tema del controllo dei ragazzi, la cui sorveglianza durante la permanenza in convitto deve essere esercitata dagli educatori. La mancanza di un numero adeguato potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei convittori. Ogni anno ci si trova di fronte agli stessi problemi ma, stavolta, una soluzione sembra lontana. I genitori ne sono coscienti e, se non ci sarà una svolta, c’è il rischio che molti decidano di portare i figli altrove, svuotando il convitto che era nato anche per rilanciare Amatrice.

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