Rieti, crisi idrica:
primi disagi in Sabina

Acqua
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 29 Giugno 2017, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 12:51
RIETI - La Sabina sta toccando con mano le conseguenze della crisi idrica, causata dalla siccità e dall'aumento, soprattutto nei fine settimana, di consumi. I disagi maggiori si sono verificati venerdì a Poggio Nativo dove l'acqua è mancata per circa 24 ore. «Gli operai comunali da noi contattati fanno sapere i consiglieri della minoranza Primavera di Poggio Nativo - hanno sostenuto che il problema non è stato causato da guasti dell'acquedotto, anche se è insostenibile che ci siano rotture che perdono acqua per settimane, senza che si intervenga, soprattutto in questo momento, per evitare che si perda acqua preziosa. Pare che il disservizio sia stato legato allo svuotamento dei serbatoi e questo molto probabilmente perché non è sufficiente una ordinanza che invita i cittadini a non sprecare l'acqua e a non usarla per altri usi se non quelli domestici, se non si fanno poi controlli adeguati su chi non rispetta i divieti e su eventuali doppi allacci. Era opportuno continuano i consiglieri procedere ad un razionamento controllato chiudendo l'acqua in determinate fasce orarie e informando preventivamente i cittadini, rimasti senza comunicazioni per 24 ore, così da poter organizzarsi».

I PROBLEMI
A Fara Sabina la carenza idrica si è verificata tra domenica e lunedì, e l'acqua è mancata per diverse ore. «Si è verificato un abbassamento del livello all'interno del bottino dei Quattro Venti spiega l'assessore farense Giacomo Corradini che ha mandato in blocco il sistema di pompaggio dell'acqua, interrompendo per qualche ora l'approvvigionamento idrico a Fara capoluogo e Montegrottone. Siamo poi intervenuti per ripristinare la situazione che attualmente è tornata alla normalità. Il problema è coinciso con il fine settimana, quando nel capoluogo erano presenti più persone e quindi il consumo di acqua è stato maggiore».

LA RIDUZIONE ESTIVA
A peggiorare il tutto c'è il rischio di riduzione del quantitativo di acqua paventato da Acea, contro il quale i sindaci del territorio si stanno mobilitando. Nella riunione in Provincia, gli amministratori si sono impegnati a stimare il reale fabbisogno idrico in proporzione alla popolazione attuale, le esigenze igenico-sanitarie e di salute pubblica che non permettono ulteriori riduzioni della fornitura e la stima dei tagli che Acea ha calcolato sul mese di maggio senza tenere conto che in realtà nei mesi estivi quasi tutti i Comuni hanno forniture più consistenti. Mentre dalla Regione, il presidente Nicola Zingaretti, ha assicurato l'impegno «a risolvere il problema e soprattutto ad affrontare le conseguenze della dissennata gestione del patrimonio idrico, con sprechi e mancati investimenti su acquedotti e sulla rete idrica che in questi anni hanno creato numerosi e pesanti disagi ai cittadini».
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