Rieti, preghiera e bellezza: un libro
sul fascino dell'Abbazia di Farfa

Rieti, preghiera e bellezza: un libro sul fascino dell'Abbazia di Farfa
di Sergio Silva
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Sabato 28 Maggio 2016, 15:21
FARA SABINA - Un volume fresco di stampa dedicato all'abbazia di Farfa intitolato «Spazi della preghiera, Spazi della bellezza» sarà presentato oggi alle 16,30 presso la Sala Schuster dell'abbazia di santa Maria. Una sintesi storico-artistica che presenta un monumento nuovo, rivelato dai restauri e dalle scoperte avvenute negli ultimi sessant'anni.

L'evento è importante per lo spessore dei relatori che interverranno ai lavori e per la portata dei contenuti del libro. A partire dalla splendida copertina scelta dall'editore Palombi che riproduce il Giudizio Universale collocato sulla controfacciata della chiesa datato 1561, recentemente attribuito al pittore fiammingo Dirk Barendsz da Giovanna Sapori che apre nuove prospettive di studio su questo capolavoro. Ed è questa una delle tante novità che lo studio contiene. All'incontro organizzato dalla Soprintendenza Belle arti del Lazio, con la collaborazione del Mibac e del Fec, parteciperanno degli studiosi di grande spessore: il Soprintendente Agostino Bureca, il professor Bruno Toscano, storico dell'arte, il prof. Umberto Longo docente di storia medioevale della Sapienza di Roma e Isabella Del Frate, funzionaria della Soprintendenza, responsabile della tutela dell’Abbazia. Introdurrà i lavori il priore Dom Eugenio Gargiulo.

«Il volume - afferma l'architetto Agostino Bureca, soprintendente -  raccoglie saggi di studiosi della Soprintendenza, di docenti e ricercatori delle Università La Sapienza e di Roma Tre nell'intento, che ritengo pienamente raggiunto, di dare una visione organica e aggiornata del ricco patrimonio storico, religioso ed artistico di questo prezioso complesso monastico che, con i monasteri di Subiaco e Montecassino, costituisce la più valida testimonianza della presenza benedettina nel Lazio. L’introduzione storica di Tersilio Leggio - prosegue il Soprintendente - profondo conoscitore del territorio sabino, ci illustra le realtà sociali, economiche, culturali, che resero l’Abbazia benedettina di Farfa un punto di riferimento religioso ma anche una potenza economica capace di aggregare la popolazione rurale e di avviare una solida attività economica e commerciale».

Gli scavi archeologici, il restauro del coro, delle navate e delle cappelle e nuove ricerche d'archivio hanno riservato notevoli scoperte ed hanno profondamente riscritto la storia dell'abbazia. Così le pitture attribuite da sempre alla scuola degli Zuccari oggi vengono assegnati a Girolamo Muziano o ad uno dei suoi allievi. Ed ancora,in diverse pitture è stata autorevolmente scoperta la prestigiosa mano dell'artista sabino Vincenzo Manenti mentre la scoperta di nuovi documenti hanno rivelato l'intervento di Orazio Gentileschi che nel 1598 lavorò con il suo allievo Marzio Ganassini in alcune cappelle e lunette dell'abbazia.
 
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