RIETI - «Ventisettemila euro in più di Giorgia Meloni». Questa, secondo il segretario generale della Uil Fpl, Valter De Santis, è la distanza economica che separa la presidente del Consiglio e il segretario e direttore generale della Provincia di Rieti, Giuseppe Basile. «Basile – spiega il sindacalista - ha percepito nell’anno 2022 un compenso lordo pari a 188 mila 507,70 euro: una somma superiore di oltre 27 mila euro a quella percepita nel 2021 dall’onorevole Giorgia Meloni - pari a 160 mila e 706 euro - la quale ha già dichiarato che non percepirà alcun compenso dalla presidenza del Consiglio dei ministri e di conseguenza il suo reddito nel 2022 dovrebbe essere pressoché uguale».
Scarto enorme. De Santis evidenzia poi lo scarto ancora maggiore tra il segretario e direttore generale Basile e «il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il cui reddito imponibile è di 108 mila e 202 euro. Sappiamo – prosegue - che la Provincia di Rieti come le altre province italiane per effetto delle varie riforme sopravvivono e a volte non riescono a quadrare il bilancio. Sappiamo anche che per eguagliare la retribuzione del segretario e direttore generale la somma delle retribuzioni di sei funzionari non basta come non basta la somma di retribuzioni di nove cantonieri. È una vergogna». Per il sindacato si è di fronte a un paradosso sul quale intervenire, ma la presidente della Provincia, Roberta Cuneo, ritiene che «le cifre citate non sono reali, perché all’interno ci sono una serie di indennità riferite a vecchie annualità e quindi non è quella l’indennità annuale.
La replica della Cuneo. Rispetto alla conferma dell’incarico e quindi dell’indennità di direttore generale a Basile, poi, Cuneo non ha «nulla da dichiarare, perché è una scelta discrezionale fatta sulla base del lavoro che viene svolto dal segretario generale, che può essere o meno condivisa, ma è legittima. Sta nei poteri decisionali del presidente. Ci sono dirigenti in Provincia con responsabilità che si cumulano e arrivano a percepire indennità anche maggiori. Non c’è nulla di strano e queste somme sono previste all’interno di un fondo definito in base al numero del personale dell’Ente, quindi io non posso superare il fondo precostituito per fare risparmio. Le formule di risparmio possono essere tante, ci saranno le trattative sindacali e al tavolo siederanno tutte le sigle e qui saremo aperti ad ascoltare qualsiasi tipo di loro suggerimento».