L’INTERVISTA
Andrea Eleuteri, partiamo dall’inizio: come definisce la stagione del Grotti?
“Diciamo che tutto sommato è stata una buona stagione, siamo stati un gruppo di veri amici e molto affiatati. Quindi è stata una stagione molto positiva”.
C’è qualche rimpianto sulla stagione? Il momento più bello?
“Diciamo che rimpianti veri e propri non ce ne sono. Anche se comunque avevamo una rosa molto valida ed ampia e secondo me qualcosa in più potevamo sicuramente farlo. Il momento più bello non saprei: come già detto siamo stati molto bene durante tutta la stagione e ogni settimana e ogni allenamento era un momento bello per stare insieme. È stato uno dei migliori gruppi sotto l’aspetto tecnico e a livello umano con cui ho giocato”.
Lei è un difensore tosto: quanti anni ha, dove lavora e come concilia lavoro e calcio?
“Diciamo che il mio forte non è la tecnica (ride, ndr) e neanche la fisicità. Però quando metto la maglia sono uno che dà tutto e se posso anche di più. Ho 28 anni lavoro alla Emec, che è una delle poche fabbriche rimaste nel Reatino, che va molto bene ed è una fantastica realtà per tutta la città credo. Faccio i turni a lavoro, quindi non rimane tanto semplice allenarmi e qualche allenamento sono costretto a saltarlo. Ma il lavoro va davanti a tutto, però con sacrificio cerco di essere presente il più possibile”.
Dove ha giocato in passato?
“Ho fatto le giovanili al Centro Italia fino agli Esordienti per poi andare a Casette, dove abbiamo conquistato nello stesso anno campionato Juniores e primo posto in Prima categoria rispettivamente con Marco Pompili e Roberto Pompili. Sono due persone a cui devo molto, Roberto per me è un secondo padre. Poi ho fatto due anni all’Alba per poi trascorrere tre fantastici anni a Contigliano. Beh, questi tre anni non li dimenticherò mai: abbiamo avuto la sfortuna di incontrare per tre anni un livello abbastanza alto di competitività che non ci ha permesso di vincere. Dopo Contigliano sono andato a Capradosso, con la quale ho conquistato la promozione in Prima categoria”.
Cosa farà nella prossima stagione?
“Per quanto riguarda la prossima stagione credo che se manterremo lo stesso gruppo con innesti di qualche giovane valido possiamo fare il salto di qualità. Mi piacerebbe fermarmi qui, anche perché ho trovato una società composta da persone fantastiche e qui voglio dire grazie al presidente Claudio Panitti e al diesse Pierluigi Pandolfi, che ci danno l’opportunità di divertirci. Cosa che oggi, visti i tempi che corrono, è molto difficile a livello economico”.
C’è stato un episodio che suo malgrado l’ha vista protagonista: i ladri le sono entrati in casa e se ne è parlato in città nei mesi scorsi. L’ha condizionata questa brutta esperienza?
“Sì, diciamo quello dei ladri è stato un episodio alquanto sgradevole che non auguro a nessuno. È una cosa che in un modo o nell’altro ti segna un po’ la vita e che non ti scorderai mai più per tutta la vita, però mi reputo un ragazzo con le spalle larghe. Quindi ho superato anche questa”.
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