Npc Rieti, tifosi in agitazione
dopo la sconfitta di Treviglio:
la delusione esplode sui social,
sotto accusa coach e giocatori

La Curva Terminillo (Foto Itzel Cosentino)
di Emanuele Laurenzi
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 16:11
RIETI - Tifosi sull'orlo dell'esplosione. La Npc ha suonato la quinta più brutta che si potesse sentire, intesa nel senso di sconfitta e non di sinfonia. Il crollo di Treviglio, arrivato al termine di una partita comunque ben giocata per oltre tre quarti, è stato mal digerito dalla maggior parte degli appassionati che hanno rovesciato sui social centinaia di messaggi subito dopo la sirena finale. Dito puntato sul mercato, su errori in fase di costruzione della squadra, su un budget ridotto, su giocatori che non rendono più come all’inizio e, non da ultimo, su un coach che per molti avrebbe fatto il suo tempo. Ce n’è per tutti, insomma, con un filo conduttore che si ritrova in tutti i post e messaggi: serve correre ai ripari e cambiare marcia, altrimenti si rischia di tornare nel limbo della serie B.

IL COACH
Dopo 5 sconfitte e il terzultimo posto in classifica, è fisiologico che i primi attacchi siano andati al coach Luciano Nunzi. Un antipasto di contestazione si era avuto già alla fine della gara con Trapani. Il tecnico l’aveva presa con filosofia, spiegando in sala stampa che era una logica conseguenza del momento e che non era preoccupato per i cori che si erano sentiti. Ieri qualcuno ha parlato chiaramente di ciclo finito e di necessità di un ricambio per dare la scossa all’ambiente. Post che hanno generato lunghissime discussioni e, anche in questo caso, l’umore dei tifosi copre l’intera gamma delle emozioni umane: si va da chi lancia l’hashtag #nunzivattene, ricordando episodi del passato nei quali furono allontanati allenatori, fino ai più moderati che non vedono nel cambio di allenatore la soluzione per tutti i mali. Da considerare, poi, che il coach è coperto da un contratto biennale e il mercato degli allenatori non offre moltissimi nomi in questo momento. Tra i pochi c’è l’ex reatino Maurizio Lasi, che potrebbe accasarsi a Ferentino nelle prossime ore, facendo il suo esordio in campionato proprio al PalaSojourner domenica prossima. Un’eventualità che molti tifosi scongiurerebbero volentieri.

I GIOCATORI
Dopo un sostegno cieco durato per 17 giornate, cominciano anche ad arrivare i primi mal di pancia rivolti ai giocatori. Dalle analisi post gara di Treviglio fatte dai tifosi si salvano in pochi. Sicuramente pesano i punti di Sims, ancora una volta sopra i 20, ma pesa anche la sua scarsa propensione difensiva. Per il resto quasi unanimi i giudizi: Chillo ancora poco in forma, Pepper decisamente discontinuo, Zanelli con molte difficoltà a gestire il momento e altri fuori fase, soprattutto nei finali punto a punto o quando c’è da giocare la palla decisiva. Non mancano certo i riferimenti alle squadre del passato, a partire da quella dello scorso anno: tanti rimpiangono i vari Parente, Mortellaro e lo stesso Picchio Feliciangeli, soprattutto per la grinta che ha consentito di vincere partite importanti conducendo fino alla salvezza finale.

I TIFOSI
A Treviglio c’era un gruppo degli Old Fans. Tifosi che si sono caricati sulle spalle 1.200 chilometri di strada tra andata e ritorno, in una delle domeniche più fredde degli ultimi anni. Per ora non si parla chiaramente di contestazione, ma tra gli ultras della curva vecchi e nuovi c’è sicuramente fermento. Per tutti la priorità è la Npc, il nome di Rieti e la rincorsa alla salvezza che resta un obiettivo prioritario. E’ chiaro che la situazione ha generato molto nervosismo tra i sostenitori più appassionati. Dimostrazione è una lunghissima querelle nata su alcune foto di giocatori reatini a cena a Milano con uno degli avversari: immagini di una serata allegra che, secondo alcuni, sarebbero state scattate dopo la sconfitta di Treviglio, mentre secondo altri risalirebbero ad un’altra occasione. Molti hanno stigmatizzato quelle fotografie, dimostrando di non gradire l’eventuale disinteresse per una gara persa e una situazione di classifica preoccupante. Chiarito che, qualora fossero recenti, quelle foto riguardano un momento privato dei giocatori, liberi di uscire con amici e parenti dopo le gare, si tratta comunque di un segnale chiaro ed inequivocabile: questa è Rieti e la piazza reatina è così. I tifosi sono sempre con la squadra, ma chiedono rispetto. Si apre così una settimana rovente, che porterà alla sfida più importante dell’anno: con Ferentino sarà molto più della semplice ultima spiaggia.
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