Il trasferimento nel Nuovo Complesso di Vazia, oltre che dalle motivazioni giuridiche legate al tipo di reato contestato, sono state causate anche dall’impossibilità di valutare l’assegnazione dell’uomo agli arresti domiciliari perchè non c’è un luogo dove ospitarlo. L’abitazione di campagna dove è avvenuta l’aggressione, è infatti sotto sequestro, e una seconda casa, dentro il paese, ospita ora la moglie di Schioppa.
In più, i medici del reparto di Diagnosi e Cura del de Lellis dove Schioppa era stato trattenuto due giorni per essere sottoposto a trattamento sanitario, ne hanno disposto le dimissioni e, quindi, non poteva restare ricoverato. Inevitabile il trasferimento in carcere, nonostante le diverse patologie delle quali l’ultrasettantenne soffre da tempo, dove il personale lo sta assistendo al meglio.
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