La Centrale del latte di Rieti lancia
la sfida della qualità del prodotto

La Centrale del latte di Rieti lancia la sfida della qualità del prodotto
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Sabato 19 Dicembre 2015, 21:13
Un prezzo del latte che nel Lazio registra le punte più alte in Italia, una concorrenza sempre più agguerrita e meno attenta alla qualità, un’Unione europea che tra le priorità da tutelare non inserisce la «freschezza» e la «tracciabilità», ma solo la «sicurezza alimentare». Ovvero, non importa che un prodotto sia di qualità, fresco e rispetti la tradizione, l’importante è che non faccia male. Elementi che miscelati tra loro hanno piazzato un duro colpo alla produzione di latte e latticini «made in Rieti», portando negli ultimi due anni la Centrale del latte di Rieti - la Clar, eccellenza del territorio - a far segnare una flessione.

LA UNIONE EUROPEA NON AIUTA
«L’attacco della concorrenza è duro - spiega Marco Lorenzoni, titolare della Clar - le norme in materia e le direttive della Ue non ci aiutano e noi soffriamo. Ma se soffriamo noi, prima ancora soffrono i produttori di latte della zona. E’ a rischio un’intera filiera, di cui noi della Clar siamo l’ultimo anello. Per anni, ogni anno, abbiamo assunto nuove persone. Ora siamo fermi, speriamo di non arretrare».

INFORMAZIONE AI CONSUMATORI
Una sfida difficile che però si può vincere. «Sì, e la strada che noi abbiamo scelto è quella della qualità e della puntuale informazione dei consumatori. Chi compra il nostro latte, le nostre mozzarelle sa cosa metterà in tavola. Con questo - spiega Lorenzoni - non voglio dire che gli altri prodotti non sono buoni o commestibili. Però ci sono delle differenze sostanziali nel modo in cui i prodotti vengono realizzati e i nostri utilizzano solo latte fresco, proveniente dai migliori allevatori e solo da Rieti. Noi siamo in grado di garantire la provenienza di tutto il nostro latte, perché controlliamo anche le stalle dove andiamo a prenderlo. Certo, le nostre mozzarelle costano di più, ma il consumatore deve sapere come e con che materie prime sono state fatte e poi può scegliere liberamente in base alle proprie esigenze, cosciente però di quello che mette in tavola».

ACCORDO CON L'UNIVERSITA' DI BARI
Una sfida che la Clar è intenzionata a giocare fino in fondo. «Per questo abbiamo stretto un accordo di collaborazione con l’Università di Bari per la certificazione della freschezza dei nostri prodotti e la garanzia dei consumatori. Con il professor Michele Faccia, docente a Bari, abbiamo messo a punto un metodo scientifico per far capire come si trova la differenza tra un nostro prodotto e un altro. La differenza la fa un cosiddetto «marcatempo» che ha ogni prodotto e che fa riferimento alle proteine. Quando il prodotto è fresco, le proteine sono intatte. Noi siamo in grado di garantire quelle presente nei nostri prodotti e diamo a tutti il diritto a conoscere la differenza tra un a mozzarella e un’altra».

 
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