Rieti, giro di vite sull'indifferenziato:
monta la protesta a Fara Sabina

Rieti, giro di vite sull'indifferenziato: monta la protesta a Fara Sabina
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 17 Marzo 2017, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 15:34
RIETI - Alcuni utenti, probabilmente la lettera del sindaco ancora non l’avevano ricevuta, ieri mattina quando hanno scoperto con tanto di avviso giallo affisso sul mastello grigio, che il materiale in eccedenza posto fuori dal secchio non sarebbe stato raccolto. La maggior parte delle persone è stata costretta a riportare nelle proprie case l’immondizia, con una domanda irrisolta: “Dove butto adesso questi rifiuti, visto che non abbiamo un’isola ecologica? Me li tengo a casa? E come li smaltisco”?

Molte di queste domande sono rimbalzate per tutta la giornata di ieri nei bar e sulla piazza virtuale di Facebook, senza che l’assessore all’Ambiente, Tony La Torre o il sindaco Davide Basilicata abbiano ritenuto opportuno aggiungere chiarimenti alla lettera inviata nei giorni scorsi. Nella missiva che alcuni ancora attendono di leggere, si obbligava la cittadinanza ad utilizzare il solo mastello. Una disposizione nata probabilmente dall’aumento del volume dell’indifferenziato che rischia di far lievitare la bolletta con i costi di discarica.

Tantissime sono state ieri le telefonate ricevute dal numero verde dell’Avr, ditta che gestisce la raccolta differenziata, e dal quale l’operatore ripeteva che “Non bisogna produrre rifiuti in eccedenza. Questa è la nuova norma stabilita dal comune e bisogna adeguarsi. A Fara Sabina l’isola ecologica non c’è e per gli ingombranti bisogna prenotare il ritiro”. Ma anche per un piccolo quantitativo di giocattoli rotti che non entrano di poco nel mastello? “Sì”. E invece, il sacco che non è stato ritirato ieri? “Lo rimetta fuori giovedì prossimo”, ha tagliato corto l’operatore sperando forse che l’utente partisse una settimana per le vacanze e non producesse altro indifferenziato.

Perché altrimenti il problema dei rifiuti in eccedenza si riproporrebbe. Allora le domande sorgono spontanee: Non sarebbe stato più semplice sanzionare chi non differenzia correttamente? E magari attendere la realizzazione dell’isola ecologica prima di modificare le regole di raccolta?
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