Fara Sabina, predissesto:
chiudono alcuni uffici del capoluogo
Trasferiti a Passo Corese
per risparmiare

Fara Sabina, predissesto: chiudono alcuni uffici del capoluogo Trasferiti a Passo Corese per risparmiare
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 7 Luglio 2017, 10:44
RIETI - Chiude l’ultimo piano del palazzo municipale di Fara capoluogo e gli uffici che vi sono ospitati vengono trasferiti nella delegazione comunale di Passo Corese. Sono i nuovi effetti della procedura di predissesto avviata dal comune di Fara Sabina per ripianare il buco in bilancio da quasi 10milioni di euro.

La delibera di giunta 125 del 22 giugno, pubblicata ieri, avente ad oggetto “prime misure di razionalizzazione per la gestione degli Immobili comunali e potenziamento ufficio tributi e ragioneria”, punta così a trovare nuove forme di risparmio al fine di fronteggiare la crisi finanziaria. Stabilendo di approvare “misure volte alla riorganizzazione dei servizi ed alla ottimizzazione delle risorse umane e strumentali presenti, razionalizzando gli spazi e valorizzando le professionalità, entro il prossimo 30 corrente mese”.

Ad essere trasferiti a Passo Corese saranno tutti gli uffici ubicati all’ultimo piano di Santa Maria in castello: l’ufficio protocollo, l’ufficio cultura (che non è nominato in delibera, ma appare nella nuova planimetria della delegazione coresina) e il messo comunale. L’ufficio del direttore del museo sarà invece trasferito al museo. Le dipendenti in servizio al protocollo saranno assegnate all’ufficio tributi che, stando alla delibera, necessita di essere potenziato “affinché l’attività di accertamento e riscossione delle entrate tributarie ed extra-tributarie risulti più efficace e puntuale”.

Restano quindi a Fara capoluogo segreteria (che riceverà la posta e la smisterà poi al protocollo che sarà gestito da un altro dipendente a Passo Corese), ragioneria, tributi e anagrafe, questi due deputati ad accogliere i protocolli in entrata nei soli orari di apertura al pubblico.

Diventa così realtà la chiusura dei primi uffici a Fara, paventata qualche mese fa e scongiurata all’epoca dall’amministrazione.
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