LE RIPERCUSSIONI
Accanto al risultato eccellente ottenuto dalla Lega di Salvini, sono saltati agli occhi di tutti (anche dei rispettivi coordinamenti provinciali) i risultati poco brillanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, guidati da Tony La Torre e Marco Marinangeli. Numeri che alle regionali si sono fermati a poco più del 10% per Forza Italia (alle politiche stavano al 13%) e neanche al 6% per Fratelli d’Italia (alle politiche poco sopra).
Se è vero che il lavoro dell’amministrazione ha portato al risultato del centrodestra, deve essere altrettanto plausibile che la perdita di consensi dei due partiti di maggioranza si lega inevitabilmente all’operato dei due assessori che li guidano. Da qui il sentore che ciò possa tradursi in un rimescolamento delle carte all’interno della maggioranza. Basti pensare che la Lega alla quale avevano dato, seppur senza proclami, sostegno l’assessore Giacomo Corradini e il consigliere Fabio Bertini, ha sbancato. E anche Casapound, appoggiato da Maria Teresa Lorenzini e Simone Fratini, ha rosicchiato voti che cinque anni fa non erano certo del partito di Di Stefano. Ma il sindaco, raggiunto telefonicamente, si affretta a ripetere più volte che “i piani sono diversi: un conto è il risultato politico, un conto è l’amministrazione”.
BASILICATA NO PROBLEM
“Quello che succede in maggioranza avviene a prescindere da questo voto – dichiara Basilicata - che non può avere ripercussioni. Ho espresso apprezzamento per il risultato del centrodestra perché credo che sia un risultato ottenuto grazie a tutte le componenti della maggioranza. Un anno fa, ho scelto di fare un passo di lato rispetto ai partiti e non faccio commenti diretti su di essi. Noi siamo stati eletti per governare con un programma e un obiettivo chiaro. L’amministrazione è una cosa e le elezioni politiche, un’altra”.
E se qualcuno arriverà a bussare alla porta di Basilicata per chiedere di rivedere spazi e incarichi sulla base di questo esito elettorale?
“Non è questo l’argomento di discussione – risponde il sindaco -. Chiunque può fare osservazioni rispetto al governo della città, sul programma, in un confronto normale e quotidiano alla base del buon governo. Ma non altro. Non ho fatto la giunta sulla base dei partiti o dell’esito delle elezioni. Le valutazioni sono sempre basate su altre cose”. Insomma, Basilcata è sereno. La Torre e Marinageli possono stare sereni. E gli altri si rassereneranno.
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