Rieti, elezioni 2017: torna ipotesi
candidatura di Di Berardino

Claudio Di Berardino
di Alessandra Lancia
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Domenica 19 Giugno 2016, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 14:32
RIETI - La voce di un rientro in politica di Giosué Calabrese agita le acque stagnanti della politica reatina. Lui, due volte presidente della Provincia per il centrosinistra negli anni di Cicchetti sindaco e Storace presidente della Regione, non conferma e non smentisce: sta alla finestra e aspetta di capire se davvero ci sono le condizioni per una proposta politica di centro, alternativa tanto al centrodestra quanto al centrosinistra, fermo restando la labilità delle categorie in questione. Per Simone Petrangeli è una sirena d'allarme che suona al centro, ma non è l'unica. Altra voce che gira, è quella di un rientro sulla scena politica cittadina di Claudio Di Berardino (nella foto), segretario uscente della Cgil di Roma e Lazio, al quale guarderebbero non solo ambienti sindacali, ma anche settori del Pd. E qui per il sindaco l'allarme si farebbe rosso, perché il sindacalista di Antrodoco andrebbe a pescare direttamente nel bacino del centrosinistra. Quello di Di Berardino è una sorta di fiume carsico che riemerge: già nella lunga vigilia elettorale delle Comunali del 2012 ci fu un tentativo esplicito del sindacato di partecipare alle elezioni amministrative con un suo candidato. All'epoca si fece il nome di Di Berardino, ma per il segretario provinciale della Cgil si stavano aprendo le porte della segreteria di Roma e Lazio e quindi la bandiera passò a Franco Simeoni, per il quale analogo mandato in casa Cisl era invece in scadenza. Ma le primarie «fratricide» in casa dem tra Simeoni e la Massimi aprirono a Petrangeli le porte prima della candidatura e poi del Comune. Ora il nome di Di Berardino ritorna e non è un buon segno per Petrangeli, che a rigor di logica dovrebbe andare alla ricandidatura senza dover passare per le primarie. E infatti c'è nervosismo nell'entourage.
Nel centrodestra è invece Antonio Cicchetti che morde il freno e conta i giorni: il patto tacito con Forza Italia e coalizione era quello di arrivare a una decisione sulla sua disponibilità a candidarsi sindaco entro fine mese. Siamo al 19 giugno e, più che porte aperte, Cicchetti ha registrato colpi bassi a non finire. Ma giugno (e pazienza) non sono infiniti.
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