RIETI - Riconoscimento di interesse storico per il Cippo in memoria del partigiano Edmondo Riva, ucciso nel 1944 dai nazisti a Canneto Sabino. Al primo punto di ogni e-mail inviata dalla sezione Anpi di Fara Sabina al Comune, c’è questa richiesta, seguita da altre due. Stampate e messe una sopra all’altra, le lettere inviate con posta elettronica dall’Anpi di Fara, presieduta da Marco Sgavicchia, all’amministrazione comunale di Fara Sabina formerebbero una pila discretamente alta.
Dentro ognuna sono contenute istanze formali alle quali, nonostante siano trascorsi più di due anni dalla prima spedita (c’era ancora il sindaco Basilicata), non è mai stata data risposta ufficiale. «Abbiamo chiesto di sanare la situazione - esordisce Sgavicchia - del Cippo di Edmondo Riva, che sorge su un terreno privato, dove Riva fu ucciso dai nazisti. Se non si interviene, ponendolo sotto tutela, non c’è nulla che possa impedire un giorno ai proprietari di rimuovere o distruggere il monumento.
La richesta. A seguire, l’Anpi ha posto l’esigenza di installare un cartello sulla strada provinciale che porta al Cippo. «A noi basta il permesso - continua Sgavicchia - perché lo metterebbe l’Anpi a proprie spese. Attendiamo risposte sulla possibilità di adottare spazi verdi davanti alla biblioteca comunale e a via dei Bretoni, da curare e dove piantare alberi in memoria di persone importanti per la storia del nostro territorio: dal teologo e scrittore dom Giovanni Franzoni a Francesco Sacco, da Sergio Cecconi a Vladimiro Sorapaola. Pare serva un bando che, però, non è stato ancora indetto».