Atto che stabilisce il contributo di 249mila euro in favore del Comune di Fara per la prosecuzione del servizio Tpl per l’anno 2017, per mesi, atteso invano dall’ufficio trasporti farense. Ragione per la quale l’Ente «non ha predisposto nessun ulteriore atto di affidamento del servizio e conseguentemente nessuna somma è stata impegnata per l’eventuale espletamento del servizio».
Nonostante questo, però, Marinangeli ha affermato che «la copertura finanziaria c’è. In bilancio sono stati appostati 250mila euro in entrata e in uscita, legati ai fondi regionali che, però, come avete sentito, ci sono». A quel punto, il capogruppo di Fara bene comune, Gabriele Picchi, sorpreso ha chiesto se «i fondi della Regione verranno utilizzati per coprire un servizio che, stando alle carte del Comune, non è stato appaltato e che la ditta è stata diffidata dallo svolgere».
La domanda ha lasciato senza parole, Marinangeli che non è stato in grado di rispondere, salvo poi essere giustificato dal sindaco che con fare paterno ha detto che “l’assessore non può rispondere alla domanda attuale perché non è preparato».
In realtà era sufficiente attenersi ai contenuti della delibera di Aremol letta un secondo prima, per capire che «la somma viene erogata solo al termine dello svolgimento del servizio e a seguito dell’invio da parte del Comune di rendicontazione bimestrale, consuntivo generale e documentazione delle attività svolte».
Per eccesso di zelo avrebbe potuto fare una telefonata alla Regione, come ha fatto Il Messaggero, per sapere che se il servizio non è stato affidato e secondo l’ufficio non doveva essere svolto tanto da diffidare la ditta, non sarà finanziato. Ma lo sarà solo la parte che, da qui alla fine dell’anno, sarà regolarmente appaltata e affidata.
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