Rieti, Amazon a Passo Corese: ecco
tutte le figure professionali richieste

Rieti, Amazon a Passo Corese: ecco tutte le figure professionali richieste
di Raffaella Di Claudio
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Domenica 24 Luglio 2016, 13:08
RIETI - Generalmente Amazon è poco avvezza a fare previsioni e a dare numeri, ma con Fara Sabina, lo abbiamo toccato con mano venerdì, ha fatto un’eccezione. Tanto da annunciare una settimana prima che la società Vailog (dovrà realizzare il capannone che ospiterà la multinazionale dell’e-commerce) acquisisca il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Fara Sabina, atto previsto entro venerdì prossimo, il suio arrivo nel secondo comune della provincia. Che dovrebbe concretizzarsi non più tardi di settembre, ottobre 2017. A Castel San Giovanni (Piacenza) dove si trova l’altro centro di distribuzione, fu tutto più lento e cauto, visto che all’arrivo di Amazon il polo della logistica che lo accoglie aveva bisogno ancora di molti interventi.

Le caratteristiche del centro logistico di Passo Corese, invece, pare siano state fondamentali nella scelta operata dalla multinazionale.

I MOTIVI DELLA SCELTA
Ad incidere sono stati sicuramente l’ubicazione, a soli quattro chilometri dal casello autostradale A1 di Fiano Romano, e il fatto che il polo sia già dotato di tutte le opere di urbanizzazione indispensabili ad ospitare il grande centro di distribuzione: soprattutto il fatto che lungo gli assi stradali siano state predisposte le reti gas, elettrica, telefonica e, specialmente, quelle per la fibra ottica di trasmissione dati. Una situazione ottimale che assicurerebbe un intervento veloce e senza intoppi, a tal punto da spingere il colosso dell’e-commerce a fare l’annuncio, che in provincia di Rieti dove la crisi economica non ha fatto sconti, è il più atteso di tutti i tempi. Quello relativo alla creazione di ben 1200 posti di lavoro, tutti previsti all’interno della struttura da 61mila metri quadrati che Vailog si appresta a costruire.

LE ASSUNZIONI
E poco importa se nei mesi scorsi era circolata la previsione di tremila assunzioni (tanti quanti sarebbero i posti che una struttura di quelle dimensioni è in grado di accogliere): 1200 nuove postazioni lavorative bastano a dare quella boccata d’ossigeno attesa dalle imprese, ma soprattutto da chi un lavoro oggi non lo ha. Saranno diverse le postazioni aperte per far funzionare il centro di distribuzione Amazon. Serviranno addetti al magazzino, che si occupano di stoccare e confezionare i prodotti; addetti al picking che in base ad uno specifico algoritmo, capace di far risparmiare tempo e garantire efficienza, preleveranno e registreranno le merci da spedire; addetti al ricevimento e allo stoccaggio delle merci che arriveranno nel centro di distribuzione. In questo caso, generalmente, la formazione viene effettuata internamente all’azienda.

Ma una struttura così all’avanguardia per funzionare avrà bisogno anche di responsabili di logistica, tecnici, ingegneri, figure specializzate in sicurezza e controllo di qualità, amministrativi, esperti in risorse umane. Spazio anche nell’ambito della mensa e del settore delle pulizie. Il traguardo delle 1200 postazioni lavorative sarà raggiunto entro tre anni dall’apertura, un tempo stimato in base alle proiezioni di crescita della domanda dei clienti e del catalogo Amazon, che oggi offre 136 milioni di prodotti. A questo deve aggiungersi l’indotto che si verrà a generare intorno alla grande azienda per garantire tutta una serie di servizi (per fare giusto qualche esempio: strutture ricettive, bar, ristoranti, officine specializzate, aziende di trasporti, fornitori) che gli orbitano intorno.
 
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