Alberto Sordi, la villa trasformata in un museo: più di 5.500 pellicole, l'archivio personale dell'attore

Alberto Sordi, la villa trasformata in un museo: più di 5.500 pellicole, l'archivio personale dell'attore
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 19 Giugno 2023, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 09:56

RIETI - Sono reatini i due professionisti chiamati ad intervenire sulla riqualificazione della storica casa di Alberto Sordi di via Druso 45 a Roma, che la Fondazione Museo Alberto Sordi si prepara a trasformare in un’esposizione permanente. Si tratta dell’architetto Stefano Eleuteri e dell’ingegnere Luciano Petrongari, rispettivamente in veste di direttore dei lavori e di responsabile della sicurezza che, nei prossimi mesi, presteranno la loro opera a favore della dimora dove trascorse la sua vita uno degli attori-simbolo del cinema italiano del ‘900.

La trasformazione. La villa di Alberto Sordi e tutti gli oggetti di valore artistico custoditi al suo interno sono stati dichiarati beni di interesse culturale e sottoposti al vincolo del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, così come anche l’archivio personale dell’attore romano scomparso il 24 febbraio 2003, raccolto nel corso di tutta la sua vita e dichiarato “di interesse storico particolarmente importante”.

Al fine di trasformare la casa di Sordi in museo, l’archivio è stato quindi temporaneamente trasferito in deposito a Cinecittà presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove è stato catalogato e sottoposto anche a restauro.

La documentazione archivistica cartacea e filmica, costituita da oltre 5.500 pellicole, nei prossimi tempi verrà ricollocata nella villa, andando a costituire il primo nucleo del museo attraverso la realizzazione di un archivio. Ed a questo punto che entrano in gioco i due professionisti reatini.

Gli interventi. Luciano Petrongari – della cui professionalità la Fondazione Museo si avvale ormai da diversi anni – è stato già progettista e direttore dei lavori per la realizzazione dell’archivio storico di Alberto Sordi. Adesso, nell’ambito della riqualificazione della villa-museo, è responsabile della sicurezza della struttura. 

"Le condizioni della villa sono perfette, ma è pur sempre una struttura che ha circa 110 anni di vita e pertanto stiamo intervenendo sia sul manto di copertura che sull’adeguamento dell’impiantistica - spiega Petrongari – All’esterno, invece, all’ingresso del parco e nella zona del giardino dove è presente il porticato realizzeremo due padiglioni in acciaio e vetro di circa 28 e 60 metri quadri ciascuno per i quali abbiamo ricevuto il via libera dalla Sovrintendenza, così da ricavare altro spazio per esporre quanto più materiale possibile".

All’architetto e docente Stefano Eleuteri – ex consigliere comunale di centrodestra durante la giunta Cicchetti, con un curriculum di oltre 40 interventi su edifici protetti da vincoli puntuali – è invece demandato il rispetto delle prescrizioni della Sovrintendenza: "La villa ha già una predisposizione museale, grazie anche al teatro interno fatto realizzare da Sordi - racconta Eleuteri – Io mi occuperò dell’adeguamento in museo rispettando le norme imposte dalla Sovrintendenza, la quale ha istituito un vincolo puntuale sulla villa. L’intervento sarà rispettoso delle caratteristiche della casa di Sordi, mettendo in atto il loro recupero e restauro ed enfatizzando le condizioni particolari. Visitare la casa di Alberto Sordi, infatti, è un’esperienza sensoriale ed immersiva, oltre che museale – conclude Eleuteri - Lì non si va soltanto per ammirare il museo, ma per immergersi dentro Roma con gli occhi di Alberto Sordi".

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