Quirinale, terza fumata nera. Renzi, appello ai partiti per Mattarella: Ncd verso il sì, Fi conferma scheda bianca

Quirinale, terza fumata nera. Renzi, appello ai partiti per Mattarella: Ncd verso il sì, Fi conferma scheda bianca
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Venerdì 30 Gennaio 2015, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 08:58

Terza fumata nera alla Camera riunita per l'elezione del presidente della Repubblica. «Non essendo stata raggiunta da nessuno la maggioranza dei due terzi occorre procedere al quarto scrutinio». Lo ha annunciato il presidente della Camera, Laura Boldrini comunicando che la seduta per l'elezione del presidente della Repubblica è aggiornata a domani, alle ore 9,30.

Anche oggi il più votato è risultato Ferdinando Imposimato, che ha ottenuto 126 voti. Dopo di lui Vittorio Feltri, 56; Luciana Castellina, 33; Emma Bonino, 23; Stefano Rodotà, 22. I voti dispersi sono stati 70, le schede nulle 27. Novecentosessantanove i presenti e i votanti su 1009 aventi diritto. Infine una curiosità: il cantautore Francesco Guccini ha ottenuto 4 preferenze.

Il premier Matteo Renzi punta sempre su Sergio Mattarella e lancia un appello ai partiti di maggioranza e opposizione sottolineando che «è una scelta che interpella tutti e non solo un partito». Su Sergio Mattarella «auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia». «Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave», afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare». «Non è - sottolinea Renzi - una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella - presidente della Repubblica di tutti gli italiani - si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia».

«Mi auguro che domani avremo il nuovo presidente della Repubblica», Sergio Mattarella «è un galantuomo, un garante della costituzione, uno dei pochi politici che ha rinunciato a una poltrona in nome di un ideale. Se passa Mattarella non sarà una vittoria del Pd ma dell'Italia», ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi al Tg1.

Incognita Forza Italia Tra le file dei forzisti l'aria resta tesa. «Avremmo voluto un nome condiviso ma il Pd ha rotto il patto e questo appello di Renzi è tardivo. Non siamo stati noi ad interrompere il metodo. L'appello di Renzi non inficia il ragionamento fatto per il quale voteremo scheda bianca», è la reazione di Giovanni Toti, consigliere politico di Fi con i cronisti in Transatlantico. La riunione dei fittiani si è conclusa con la decisione di votare scheda bianca. Domani mattina prima delle votazioni però, Fitto riunirà ancora una volta i suoi per fare il punto.«Mi auguro che Ncd non converga - continua Toti - ma la loro posizione è diversa. Mi pare siano orientati a votare scheda bianca però faranno le loro valutazioni stasera nella riunione dei gruppi».

«Leggo di ipotesi aventiniane su cui esponenti del mio partito starebbero riflettendo. Sarebbe un ennesimo autogol - aveva detto poco prima Fitto - Tutto si può fare, e ogni ipotesi può essere legittimamente discussa. Votare scheda bianca, votare un altro candidato. Ma non partecipare è un atto senza senso sotto il profilo dell'opportunità e della ragionevolezza». «E a parlare è chi, come me, chiede una netta e chiara alternativa alla sinistra; un netto e chiaro no a questa legge elettorale; un netto e chiaro no a queste insoddisfacenti riforme costituzionali. Ma che ora proprio coloro che ci attaccavano solo perchè "osavamo" presentare emendamenti rispetto ai "testi sacri" del Nazareno pensino di collocare fisicamente Forza Italia fuori dal Parlamento nel momento in cui si elegge il nuovo Capo dello Stato mi pare un altro segno di confusione politica, di assenza di strategia, di oscillazione tra governismo a tutti i costi e marginalità a tutti i costi. Due errori uguali e contrari».

Ncd verso il sì a Mattarella Quello di Renzi «è un appello che va nella direzione che avevamo auspicato e ripara all'errore di metodo iniziale, togliendo a Mattarella quell'aura di uomo solo del Pd», ha detto il senatore Ncd, Roberto Formigoni, dando voce alla tentazione di Ncd sostenere Mattarella. Anche area popolare, a quanto si apprende, sarebbe pronta a tornare sui suoi passi, facendo convergere i voti di Ncd e Udc sul candidato del Pd al Quirinale.

L'appello di Matteo Renzi a trovare la più ampia convergenza possibile sul padre del Mattarellum avrebbe convinto Angelino Alfano a cambiare idea. La riunione dei Grandi elettori di Area popolare sulla posizione da prendere è stata rinviata a sabato mattina alle 8 per i continui contatti in corso tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. Intanto, però, undici senatori di Area Popolare hanno diffuso una nota in cui dichiarano di auspicare «un voto convinto e compatto di Ap a sostegno di Sergio Mattarella, persona di alto profilo giuridico ed istituzionale». Le firme in calce al comunicato congiunto sono quelle di Piero Aiello, Fabiola Anitori, Laura Bianconi, Giovanni Bilardi, Guido Viceconte, Federica Chiavaroli, Francesco Colucci, Ulisse di Giacomo, Antonio Gentile, Giuseppe Pagano, Salvatore Torrisi.

Incontro Renzi-Alfano. Matteo Renzi avrebbe usato non solo le armi della persuasione e della responsabilità per convincere Angelino Alfano a cambiare idea rispetto alla decisione della scheda bianca al quarto voto. «Non capisco come faccia un ministro degli Interni a non votare una personalità come Sergio Mattarella», avrebbe chiesto il premier nell'incontro con il leader Ncd, mettendolo di fatto davanti all'aut aut tra la scelta di rimanere al Viminale e la decisione politica di Ncd di non votare per il candidato del Pd.

Napolitano telefona ad Alfano In ambienti parlamentari di maggioranza e di opposizione è accreditata la voce secondo cui a favorire una riflessione più approfondita circa l'opportunità di votare per Sergio Mattarella da parte di Area popolare, sarebbe intervenuta una telefonata tra il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro Alfano.

Gli incontri La terza votazione è stata preceduta da una girandola di incontri politici. Tra Denis Verdini, Gianni Letta, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, e Angelino Alfano. Ma anche tra lo stesso Alfano e Renzi. E poi tra Alfano e il sottosegretario alla Presidenza Luca Lotti.

Calderoli «Siamo alle comiche. Nonostante Renzi abbia continuato a prendere per i fondelli Berlusconi e Alfano e a utilizzare strumentalmente Bersani, Forza Italia decide di partecipare al voto con la scheda bianca su cui, probabilmente, molti forzisti scriveranno il nome di Mattarella e, a fronte delle non decisioni o meglio delle decisioni mascherate di Alfano e compagnia, domani Sergio Mattarella verrà eletto Presidente della Repubblica rischiando di superare i 600 voti», dice Roberto Calderoli, Vice Presidente leghista del Senato.

Fassina «L'elezione di Mattarella può essere un elemento di stabilizzazione del quadro politico in un contesto in cui il presidente del consiglio, dopo il passaggio della presidenza della Repubblica, riconosce anche la rilevanza di posizioni interne che hanno obiettivi costruttivi sul terreno delle riforme», commenta l'esponente della minoranza Pd, Stefano Fassina. «Rimango colpito - aggiunge parlando in Transatlantico con i giornalisti - dalle posizioni di Forza Italia perché fino all'altro ieri tutti dicevano che il patto del Nazareno non ricomprendeva la presidenza della Repubblica poi improvvisamente hanno insistito su questo pacchetto completo. Mi sembrano in grande difficoltà, non congiunturale, cercano giustificazioni abbastanza fragili mentre ritengo - conclude - che l'elezione di Mattarella sarà un elemento di stabilizzazione».

M5S. «Siamo al lavoro insieme ai colleghi della Camera per decidere la linea da tenere in vista della quarta votazione. Domani mattina comunicheremo la nostra decisione». Lo rende noto in un comunicato il coordinamento dei senatori ex M5s, mentre è in corso la riunione congiunta con i deputati di Alternativa libera.

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