Come si sa nei giorni scorsi il contratto stabilito dalla Santa Sede con la PwC (Price Whaterhouse and Cooper, uno dei più grossi e accreditati studi di consulenza al mondo) è stato sospeso con una mossa a sorpresa da parte della Segreteria di Stato, adducendo motivi procedurali. Oggi il cardinale Pell – che nel frattempo ha ottenuto il l’appoggio del Papa nel corso di una visita al suo dicastero (“vada avanti, non si fermi, servono trasparenza e regole oggettive”) - ha replicato punto su punto, difendendo il bisogno di certificazione di bilanci per chiunque, nessuno escluso. Pell ha anche accusato implicitamente la Segreteria di Stato vaticana di essere uscita dal seminato, senza alcun motivo, bloccando il contratto in essere. Il sospetto che comincia a serpeggiare è che questo incidente sia nato per impedire la certificazione di bilancio di qualche organismo. Chissà.
Qualcuno indica l'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che funziona come una specie di banca centrale, ma che è stata sottratta l’anno scorso al controllo dell'Aif. I dubbi pare siano stati sollevati dallo stesso cardinale Pell che puntualizza. Nella nota diffusa ai media australiani spiega, tappa dopo tappa, come sia nato il contratto con Pwc, attraverso una regolare e trasparente gara di appalto tra le cosiddette “big four” (Kpmg, Ernst&Young, Pwc e Deloitte). Contratto che poi è stato sottoposto al vaglio del Consiglio dell'Economia, e approvato dai cardinali competenti (compreso il tedesco Marx) nel dicembre 2015, d'accordo anche il Papa. L'appalto è stato vinto da Pwc perchè ha fornito il prezzo più vantaggioso e con maggiori servizi (2 milioni di euro l'anno, che poi aumentano di 500 mila l'anno successivo, fino ad un massimo di 3 milioni). In Segreteria di Stato il contratto è stato inoltrato per visione a febbraio senza sollevare alcuna una obiezione. Infine la sorpresa: il blocco (temporaneo) alla certificazione di quasi 190 realtà economiche, tra Congregazioni, Pontifici Consigli, associazioni e fondazioni pontificie.
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