Ad aggravare il quadro di per sé già complesso ci sono anche le critiche che gli arrivano dagli ex membri della defunta Commissione pontificia per la tutela delle vittime, in particolare Marie Collins che ha rivelato che il Papa, a proposito del caso cileno del vescovo insabbiatore, aveva ricevuto una lettera di otto pagine dalle vittime piena di fatti e circostanze. La lettera fu consegnata al pontefice dal cardinale americano O'Malley. Impossibile da ignorare anche se al momento nessuno in Vaticano ha spiegato perchè il Papa non ne ha mai fatto menzione, né perchè la ha silenziata. Una situazione piuttosto scivolosa che sta intaccando l'immagine del Papa. Il Vaticano sta così correndo ai ripari con una nuova strategia di comunicazione.
Ieri il pontefice ha fatto salire sulla sua papamobile, durante la udienza del mercoledì, sei bambini e con loro si è fatto fotografare e le immagini hanno fatto il giro del mondo. Oggi è arrivata la dichiarazione ufficiale che il Papa ogni mese dedica alcune ore alle vittime della pedofilia. Eppure sono parecchi i fronti aperti ai quali dare risposte. Come per esempio il caso di Napoli dove resta aperta la situazione di una vittima di un prete pedofilo che ha scritto reiteratamente al Papa la sua storia ricevendo dalla sua segreteria solo una comunicazione protocollare. La ringraziamo per averci scritto, preghiamo per lei e lei lo faccia per noi.
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