Il Vaticano risolve il caso del vicedirettore dello Ior licenziato: andrà in pensione

Il Vaticano risolve il caso del vicedirettore dello Ior licenziato: andrà in pensione
di Franca Giansoldati
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Venerdì 15 Dicembre 2017, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 18:50
Città del Vaticano - Per sanare alla svelta la pessima figuraccia internazionale fatta dallo Ior con il giallo del defenestramento del direttore generale aggiunto della banca, Giulio Mattietti, in Vaticano si sta lavorando a una soluzione capace di evitare strascichi interni. Il direttore Mattietti, silurato da un giorno all’altro senza alcun motivo ufficiale e senza che lo stesso interessato ne sapesse nulla, dovrebbe essere pensionato.

L’ipotesi individuata potrebbe chiudere amministrativamente una posizione scomoda ed esplosiva. Mattietti avrebbe maturato i requisiti per ottenere la pensione, alla quale dovrebbe essere acclusa anche una lauta buona uscita. Sul tappeto restano però insoluti, almeno all’esterno, i motivi che hanno portato al brutale licenziamento di un funzionario stimato anche da Papa Francesco, tanto che fu lui a promuoverlo nel 2015 come direttore generale aggiunto, da affiancare a Mammì.

Mattietti è stato allontanato praticamente di peso dallo Ior lunedì 27 novembre, quando il Papa era in Myanmar. La sua uscita di scena si dice che sia stata autorizzata ai massimi livelli. Da allora nessuna spiegazione su quanto accaduto è mai stata data dalla banca che, in una nota, pubblicata diversi giorni dopo, si è limitata a spiegare che si trattava di un provvedimento legittimo, una specie di normale e fisiologica alternanza interna.

Mattietti, a sua volta, superato il primo momento di choc, ha scritto al board della banca chiedendo spiegazioni, soprattutto per conoscere le accuse mosse nei suoi confronti, ed eventualmente per potersi difendere in tutte le sedi consentite. Altro che procedure amministrative normali, come  aveva indicato lo Ior. Mattietti sosteneva di avere sempre svolto in modo corretto il suo compito. Una vicenda che fa il paio con un altro licenziamento ancora misterioso, quello del Revisore Generale Libero Milone, allontanato a giugno dopo un brutale confronto con la gendarmeria che lo costrinse ad andarsene. Due pagine opache che proiettano ulteriori ombre sulla gestione finanziaria d’Oltretevere.

Recentemente Moneyvall ha rilasciato un rapporto sul percorso di trasparenza della Santa Sede a luci e ombre. Nelle duecento pagine di relazione non mancano i rilievi negativi sul fatto che esistono ancora consistenti conti correnti congelati ma sui quali non sono mai state avviate indagini, né sono stati oggetto di provvedimenti di confisca da parte del tribunale.
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