La progettazione della parrocchia di Santa Teresa di Calcutta è stata curata dagli architetti che avevano già allestito il palco nella spianata di Tor Vergata per il Giubileo del 2000 e avevano realizzato la parrocchia di San Tommaso Apostolo . La costruzione è stata possibile grazie ai fondi dell’otto per mille ma anche grazie ai parrocchiani: «Tra questi - sottolinea don Fabio – anche tanti pensionati e persone umili che hanno donato sacrificandosi con generosità perché sanno che qui troveranno la loro seconda casa». La chiesa che ha una superficie di 600 metri quadrati è completamente rivestita in marmo travertino di Tivoli ed è racchiusa in un prisma triangolare con la copertura ascendente verso la voluminosa abside semicircolare. L’abside «nella sua plasticità visualizza la tenda dell’incontro e al contempo l’idea di passaggio dal terreno materiale all’immateriale celeste, a connotare l’essenza stessa dell’opera di Madre Teresa». Parallelamente al lato sinistro della chiesa, e collegato a essa tramite uno snodo laterale, si sviluppa l’edificio che ospita il salone parrocchiale, le sette aule per il catechismo con annessi servizi e la casa canonica. Sempre sulla parte sinistra dell’aula liturgica, in prossimità dell’ingresso, si staglia il campanile formato da tre setti in pietra che seguono l’andamento progressivo verso l’alto della grande tettoia, con altezze crescenti dai 10 ai 24,5 metri e con il più alto traforato da una imponente croce.
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