Troppe polemiche sui divorziati risposati, Bergoglio: «Ecco come dare loro la comunione»

Troppe polemiche sui divorziati risposati, Bergoglio: «Ecco come dare loro la comunione»
di Franca Giansoldati
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Lunedì 12 Settembre 2016, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 11:36
Città del Vaticano  E' da marzo che non si placano i borbottii, i pareri negativi, le avverse visioni a quelle di Papa Francesco a proposito della Chiesa da campo da applicare alla situazioni irregolari, alle famose famiglie ferite che soffrono il fatto di non potersi accostare alla comunione. Da quando Bergoglio ha pubblicato Amoris Laetitia, il 19 marzo scorso, è stato un continuo di  consultazioni, di  richieste di precisazioni, di perplessità da parte di episcopati che chiedevano supplementi interpretativi circa l’esegesi esatta del pensiero papale contenuta nel documento, sintetizzabile in una domanda pratica: la comunione si può dare oppure no ai divorziati risposati? 

Diversi cardinali di stampo più conservatore si sono mostrati super scettici e avevano preso le distanze. Caffarra, per esempio, lo ha fatto anche pubblicamente precisando che  “vescovi e teologi fedeli alla Chiesa e al magistero ritengono che su un punto specifico ma molto importante non esiste continuità, ma contrarietà tra Amoris Laetitia e il precedente magistero. Naturalmente questi teologi e filosofi non dicono questo con spirito di contestazione al Santo Padre”. Un po' come dire che il testo andava sciolto ulteriormente. E che in attesa restava il divieto – per una serie di ragioni di tipo teologico – ad ammettere all’eucarestia i divorziati risposati. La dotta discussione è andata avanti ininterrotta a colpi di intervent  pubblicati qui e là su riviste diocesane, su blog cattolici, ma anche sull’Osservatore Romano.

La cacofonia prodotta dall’Amoris Laetitia, con i suoi effetti collaterali, non deve essere piaciuta al Papa che a otto mesi dalla sua uscita ha deciso di intervenire una volta per tutte. Lo ha fatto in modo indiretto, con una lettera ai vescovi argentini. Gli avevano scritto per sottoporgli la loro esegesi sul testo dell’esortazione apostolica. E la risposta di bergoglio è stata positiva. Il «testo è molto buono ed esplicita pienamente il senso del capitolo ottavo di Amoris laetitia. Non ci sono altre interpretazioni».  

Le famiglie ferite, divorziati risposati, possono accostarsi alla comunione dopo un percorso di discernimento valutabile dal parroco a seconda delle singole storie personali, senza entrare nella casistica, senza codificare troppo. Ogni storia, ha precisato il Papa, è un universo a sé. Non ci sono regole se non quelle della misericordia e dell’apertura del cuore a chi ha sofferto.  Il testo dei vescovi argentini è stato mandato ai sacerdoti per fornire loro dei criteri uniformi su come comportarsi davanti a coppie irregolari. Il sacerdote, hanno specificato, deve mostrare «il volto materno della Chiesa», accettando la «retta intenzione del penitente e il suo «buon proposito di collocare la sua intera vita alla luce del Vangelo e di praticare la carità».

Questo cammino «non porta necessariamente ai sacramenti, ma può orientarsi ad altre forme di maggiore integrazione nella vita della Chiesa: una maggiore presenza nella comunità, la partecipazione a gruppi di preghiera o riflessione, l'impegno in diversi servizi ecclesiali». Fine del dibattito. Andate in pace.
 
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