«Chiediamo alla Santa Sede di assumere altre persone» ha detto Zoellner. Alcuni giorni fa si è riunita a Roma la commissione per discutere quali misure tenere dopo l’uscita di scena di Collins, anch’essa ex vittima di abusi. «All’interno della Commissione – ha spiegato ancora padre Zollner alla tv dei vescovi – abbiamo discusso ore. Ci siamo concentrati a riflettere sul numero delle comunicazioni che ci arrivano (dalle vittime ndr) e che sono in costante aumento. E le persone non si accontentano di sapere che la loro lettera sia stata letta ma vogliono anche informazioni, esprimere la loro rabbia e le ferite. Ricevo 5-6 lettere al giorno da tutto il mondo. Molte persone in Vaticano non sanno rispondere perché manca il background psicologico, teologico, giuridico e non sanno bene come misurare le parole in un’altra lingua. Ci vuole un set complesso di competenze e capacità professionali. Abbiamo chiesto al Papa di creare un ufficio per formare persone che possano rispondere come si deve alla gente».
«Le persone che scrivono alla Santa Sede – ha proseguito padre Zollner – si aspettano una conferma di lettura alle loro lettere ed e-mail. E’ un desiderio ragionevole e umano che però si scontra con la realtà di un ufficio molto spesso limitato nelle risorse umane e linguistiche. Queste richieste ci arrivano da tutto il mondo. Ogni giorno ricevo lettere di vittime o persone che vogliono condividere la loro sofferenza».
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