Pedofilia, l'arcivescovo Wesolowski ricorre contro condanna. Lombardi: il papa vuole rigore sul caso

Pedofilia, l'arcivescovo Wesolowski ricorre contro condanna. Lombardi: il papa vuole rigore sul caso
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Lunedì 25 Agosto 2014, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 12:03
L'ex nunzio a Santo Domingo, l'arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, reagisce alla condanna canonica di primo grado che lo ha visto ridotto allo stato clericale dall'ex Sant'Uffizio per abusi sessuali su minori. «Mons. Wesolowski ha proposto recentemente appello - entro il termine prescritto di due mesi - alla sentenza canonica di primo grado di condanna alla dimissione dallo stato clericale», ha fatto sapere questa sera il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, spiegando che «il relativo giudizio presso la Congregazione della Dottrina della Fede è previsto in tempi brevi, nel corso delle prossime settimane (probabilmente in ottobre)».



Avrà un secondo grado, quindi, il giudizio canonico sull'ex-nunzio, sospeso dalle funzioni e richiamato in Vaticano da papa Francesco nell'agosto scorso in seguito alle accuse di pedofilia. Una volta finito il giudizio canonico, poi, Wesolowski è anche atteso dal processo penale nel Tribunale vaticano. «In ogni caso - ha spiegato infatti Lombardi - mons. Wesolowski ha già cessato le funzioni diplomatiche e perduto la connessa immunità e,come già dichiarato in precedenza, il procedimento penale presso gli organi giudiziari civili vaticani proseguirà non appena la sentenza canonica sarà definitiva».



Il portavoce vaticano ha anche replicato a quanto apparso in questi giorni su organi di stampa, osservando che «le Autorità della Santa Sede - fin da quando il caso è stato loro proposto - si sono mosse tempestivamente e correttamente, alla luce dello status specifico di cui mons. Wesolowski godeva come rappresentante diplomatico della Santa Sede. Ciò sia in occasione del suo richiamo a Roma, sia nella trattazione del caso in contatto con le Autorità della Repubblica Dominicana».



Secondo padre Lombardi, «lungi da ogni intenzione di copertura, ciò dimostra, invece, l'assunzione piena e diretta di responsabilità da parte della Santa Sede anche in un caso così grave e delicato, su cui il Papa Francesco si mantiene attentamente informato e che vuole sia affrontato con tutto il giusto e necessario rigore». Il portavoce della Santa Sede dà comunque un ulteriore annuncio sulle altre possibili iniziative giudiziarie da Santo Domingo contro l'arcivescovo polacco, che ormai ha perso anche l'immunità diplomatica: «avendo mons. Wesolowski cessato le funzioni diplomatiche con la connessa immunità - spiega -, potrebbe essere soggetto a procedimenti giudiziari anche da parte di altre magistrature che ne abbiano eventuale titolo».



L'unico dubbio che rimane è dove si trovi ora Wesolowski, che, secondo quanto aveva spiegato lo stesso Lombardi al momento della condanna di primo grado, doveva essere sottoposto, in attesa del prosieguo dei giudizi a suo carico, a un provvedimento di limitazione della libertà personale.
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