Blitz del Papa alla Rota, difende la sua riforma sull'annullamento matrimoniale e replica ai quattro cardinali conservatori

Blitz del Papa alla Rota, difende la sua riforma sull'annullamento matrimoniale e replica ai quattro cardinali conservatori
di Franca Giansoldati
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Venerdì 18 Novembre 2016, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 13:00
Città del Vaticano Blitz del Papa per difendere a spada tratta la sua riforma sull'annullamento del matrimonio. A sorpresa, questo pomeriggio, si è presentato nella sede della Rota Romana dove si stava svolgendo un corso per i vescovi sul nuovo processo matrimoniale:  “Questioni di tipo economico e organizzativo non possono costituire un ostacolo per la verifica canonica circa la validità del matrimonio” ha spiegato Papa Bergoglio pronunciando un ampio discorso  in cui, ancora una volta, è andato al cuore del problema. Parole chiare che sono servite anche a rispondere indirettamente ai dubbiosi, incluso i quattro cardinali conservatori che qualche tempo fa gli avevano inviato una lettera di protesta e di quesiti aperti. Burke, Brandmueller, Caffarra e Meisner mantengono una posizione rigorosa che pare assai più condivisa di quanto non si possa pensare. Per molti rappresenta la punta di un iceberg e coaugula un malcontento serpeggiante, trasversale e diffuso in tante diocesi e parrocchie. In pratica i quattro cardinali avevano chiesto al Papa di fare chiarezza sulla dottrina tradizionale relativa al matrimonio e ai documenti  dei Papi precedenti, secondo i quali ai divorziati risposati è permesso accedere alla comunione ma solo in regime di castità, senza avere rapporti sessuali.

Di segno opposto c'è la visione misericordiosa del Papa che sogna una Chiesa da campo, capace di andare incontro a coloro che hanno sofferto dopo il fallimento matrimoniale e si sono rifatti una seconda unione. Fedeli che possono ottenere facilmente l'annullamento e mettersi in regola.

 Insomma rigoristi contro aperturisti. Due visioni sostanzialmente differenti che si misurano sul terreno della famiglia. In questi mesi l’ostilità montante nei confronti dell’Amoris Laetitia – il documento con il quale Papa Bergoglio ha individuato una formula veloce e snella per sciogliere matrimoni falliti e dare la possibilità ai divorziati risposati di accedere alla comunione -  non accenna a diminuire. Le proteste si accavallano, come del resto è anche accaduto pubblicamente anche nella diocesi di Philadelphia dove il cardinale Chaput ha risposto per le rime ad un arcivescovo americano che esponeva visioni più pastorali.  

La risposta ai rigoristi la ha fornita il Papa oggi pomeriggio. “I tribunali ecclesiastici sono chiamati ad essere espressione tangibile di un servizio” per andare incontro alle “vicende tristi e sofferte della gente”. E’ la Chiesa “che si china sui poveri e su quanti sono lontani dalla comunità ecclesiale o si considerano fuori da essa a causa del loro fallimento coniugale”. Ai vescovi, dunque, spetta giudicare caso per caso le pratiche di nullità che arriveranno a loro. “A noi spetta esercitare curare le anime, non considerare mai estranei al corpo di Cristo” i divorziati risposati. “Non vanno esclusi dalla nostra azione pastorale ma dobbiamo dedicarci alla loro situazione irregolare e sofferta con ogni sollecitudine e carità”. Difficile essere più chiaro di così. All’orizzonte, tuttavia, le proteste sembrano destinate a non sopirsi. Almeno nel breve periodo.
 
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