Papa Francesco rifiuta l'ambascatore libanese designato: è un massone

Papa Francesco rifiuta l'ambascatore libanese designato: è un massone
di Franca Giansoldati
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Lunedì 23 Ottobre 2017, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 17:23
Città del Vaticano Per diventare ambasciatori al di là del Tevere e ricevere il placet di Papa Francesco è meglio non avere nei, come per esempio essere gay, non avere troppi divorzi alle spalle, ma soprattutto occorre non fare parte di logge massoniche. Già, perchè altrimenti Papa Bergoglio non concede l'agreement al diplomatico del Paese richiedente. In passato ci sono registrati diversi casi di rifiuti legati soprattutto alla vita privata o familiare degli ambasciatori. Il caso della Francia di Hollande,  per esempio, quattro anni fa, fece scalpore. A Hollande arrivò l'invito a cambiare la nomina dell'ambasciatore designato perché quello che era stato individuato dall'Eliseo era apertamente omosessuale. Finora però non era mai emerso così platealmente per dei massoni.

La questione dei requisiti che occorrono per ottenere l'agreement è ritornata alla ribalta in questi giorni in occasione della visita a Roma del presidente libanese Hariri. La scorsa settimana è stato in visita in Vaticano e durante il colloquio con Papa Francesco si è sentito ripetere che il nome dell'ambasciatore libanese che aveva individuato non sarebbe mai passato. Il motivo del diniego si trovava racchiuso nell'appartenenza del diplomatico ad una loggia massonica. Un aspetto che forse nessuno aveva preso in considerazione prima, tanto che il diretto interessato, l'ambasciatore Johnny Ibrahim, attuale console generale del Libano a Los Angeles, a luglio aveva già festeggiato e condiviso la notizia della sua nomina con diversi prelati americani. Si racconta che il presidente Hariri di fronte alla richiesta vaticana sia rimasto un po' spiazzato anche se ha subito assicurato che avrebbe individuato una soluzione alternativa. Ad un giornale francofono di Beirut, L'Orient Le Jour, Hariri ha usato parole tranquillizzanti sul fatto che avrebbe risolto il problema in tempi rapidi mentre il console silurato da Papa Bergoglio precisava alla stampa di avere effettivamente avuto dei legami con la massoneria francese ma senza però averne mai fatto parte. 
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