Intervista al Papa: «Troppe crudeltà
Gli jihadisti in Iraq vanno fermati»

Papa Francesco a bordo dell'aereo che lo ha riportato in Italia dalla Corea
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Lunedì 18 Agosto 2014, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 11:19

Santit lei approva i bombardamenti americani?

Quando c' una aggressione ingiusta, posso dire che lecito fermare l'aggressore ingiusto. E sottolineo il verbo: fermare. Non dico bombardare o fare la guerra, ma fermare. Invece riguardo ai mezzi coi quali intervenire, beh questi dovranno essere valutati. Bisogna avere memoria di quante volte, pur di fermare l'aggressore iniquo, le potenze hanno finito per fare una guerra di conquista. Io penso che una nazione da sola non possa decidere come fermare un aggressore e intervenire. Esistono le Nazioni Unite che sono nate dopo la seconda guerra mondiale. Ora mi parlano dei poveri cristiani che soffrono ma in questo caso ci sono diverse minoranze a patire, e tutti sono uguali davanti a Dio. Disarmare l'aggressore è un diritto che l'umanità possiede».

Comincia così l'intervista al Papa che oggi potete leggere sul Messaggero in edicola o sul Messaggero Digital. Un'intervista realizzata lunedì a bordo dell'aereo che ha riportato in Italia Francesco, reduce dal viaggio in Corea, durante la quale il Pontefice si confronta con uno dei più terribili dilemmi morali. Quello in Corea è stato un viaggio semplice e intenso. Insomma, in pieno stile Bergoglio. Una visita piena di sorprese, a cominciare dall’aver sorvolato la Cina, come nessun Pontefice aveva mai fatto e di parole intense, condite dall’atmosfera informale. Alla storia, oltre ai messaggi rivolti a Pechino (ricambiati, peraltro) resterà senz’altro l’invocazione all’unità delle due Coree, divise da più di mezzo secolo. Ma dal lontano Oriente Papa Francesco non ha dimenticato mai di occuparsi delle tragiche vicende dei cristiani in Iraq e Siria, minacciati e non solo dall’avanzata islamista dell’Isis: «Il mio cuore sanguina quando penso ai bambini in Iraq. La Madonna, nostra Madre, li protegga».

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