Papa Francesco, nuovo incontro con un gruppo di musulmani sciiti: «Pregate per me»

Papa Francesco, nuovo incontro con un gruppo di musulmani sciiti: «Pregate per me»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 23 Novembre 2016, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:03
Città del Vaticano - “Vi prego pregate per me”. Il Papa spesso conclude così, con questa semplice richiesta, gli incontri con gli ospiti che di volta in volta vengono accolti a Santa Marta o, come è accaduto stamattina, nella saletta dell'Aula Paolo VI. La preghiera stavolta la ha indirizzata ad un gruppo di musulmani sciiti, teologi e rappresentanti dell'Islamic Culture and relation di Teheran che sono stati accompagnati dal cardinale Tauran, al quale si deve l'iniziativa di fare incontrare al Papa, ogni mercoledì, prima dell'udienza generale, esponenti del mondo islamico per ravvivare i contatti personali, il dialogo, gli scambi di opinioni, insomma, per gettare ponti e non edificare muri. “Che il Signore vi benedica” ha detto Francesco agli ospiti ringraziandoli per la visita: “la apprezzo molto. Ho avuto una gioia grande quando è venuto il Presidente dell’Iran e anche un’impressione molto buona della vostra cultura quando sono stato visitato dalla Signora Vicepresidente con un gruppo di professoresse. Questo mi ha colpito positivamente, tanto, e sono rimasto soddisfatto”.

L'incontro a cui ha fatto riferimento Bergoglio riguarda l'importante colloquio, avvenuto circa un anno fa, con la signora Molaverdi, vice presidente del parlamento e grazie al quale è stata individuata una sintonia tra Roma e Teheran - una specie di alleanza - sui temi della difesa della famiglia tradizionale formata da un uomo e una donna. “Questo dialogo è tanto importante. Vi chiedo di non dimenticarvi di pregare per me, perché ho bisogno delle preghiere; e vi ringrazio di questa buona volontà del dialogo, dell’avvicinamento, della fratellanza”.

Un altro tassello a favore del dialogo con l'Islam è stato posto ieri pomeriggio dal nuovo cardinale di Bangui, Dieudonné Nzapalainga, che assieme l'imam del Centrafrica, Kobine Layama ed al pastore protestante, Philippe Sing-Na, (protagonisti della "Piattaforma Interreligiosa" del Centrafrica) hanno fatto visita alla Grande Moschea di Roma. Un segnale di pace e di dialogo dai tre religiosi, soprattutto un esempio poiché la guerra civile in Centrafrica è stata contenuta grazie all'impegno comune dei musulmani, dei cattolici e degli evangelici. Il cardinale Nzapalainga ha spiegato che i leader religiosoi hanno “ "favorito il processo di riconciliazione nazionale mostrando la forza di pace dei leader religiosi". "Se cominciamo a vedere cio' che ci divide, non andremo da nessuna parte. Di fatto abbiamo sottratto tanti giovani alla propaganda manipolatrice dello scontro".
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