Francesco ai giovani: la vostra vita non spegnetela dietro un computer o una chat

Francesco ai giovani: la vostra vita non spegnetela dietro un computer o una chat
di Franca Giansoldati
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Giovedì 22 Febbraio 2018, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 19:25
Città del Vaticano Anche se l'appuntamento è per l'anno prossimo a Panama con i giovani di tutto il mondo, per la Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco si porta avanti con il lavoro e individua il tema focale che vorrebbe fosse messo al centro di tante riflessioni già da ora. A suo parere l'incontro personale tra i ragazzi non potrà mai sostituire uno scambio in chat. Il contatto personale rischia, infatti, di essere messo in secondo piano dall'uso smodato dei social, così come dall'attaccamento eccessivo agli smartphone, o all'orientamento a vedere il mondo attraverso la finestra di un computer . Tutto questo, secondo il Papa, finisce per indebolire, piano piano, le relazioni inter personali, gli sguardi, i gesti, la magia di fare la conoscenza con un coetaneo. «Nella vita non bisogna mai perdere il gusto dell’incontro, il gusto di sognare insieme».

Allo stesso modo i «bagliori della gioventù non possono spegnersi nel buio di una stanza chiusa in cui l’unica finestra per guardare il mondo è quella del computer e dello smartphone». Papa Francesco si rivolge così ai ragazzi in vista della Giornata mondiale della gioventù che si svolgerà nel 2019 a Panama. Francesco li osserva con affetto, studia i loro sforzi per affacciarsi alla vita, per farsi strada nel mondo del lavoro. Li incoraggia. E' normale essere «turbati», dice, e, in qualche modo, scossi da tanti «timori: la paura di non essere amati» per quello che si è; «davanti alla precarietà del lavoro», il timore «di non riuscire a trovare una soddisfacente affermazione professionale, di non veder realizzati i propri sogni».

In questo orizzonte, «nel tentativo di adeguarsi a standard spesso artificiosi e irraggiungibili», tanti ragazzi si accontentano di affidarsi a «continui ‘fotoritocchi’ delle proprie immagini, nascondendosi dietro a maschere e false identità, fin quasi a diventare loro stessi un ‘fake’». Ai giovani, troppo spesso assetati di like, Papa Francesco chiede di «dare un nome» alle proprie paure, soprattutto attraverso il discernimento. Suggerisce la via della fede e il possibile cammino da intraprendere, Vangelo alla mano, per spalancare le porte della propria vita, ad aprirsi agli altri.

 
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