Papa Francesco: «Troppe fabbriche di guerra, servono fabbriche di pace»

Papa Francesco: «Troppe fabbriche di guerra, servono fabbriche di pace»
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Lunedì 11 Maggio 2015, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 09:47
«C'è tanto bisogno di fabbriche della pace, perché purtroppo le fabbriche di guerra non mancano». Lo ha affermato papa Francesco nel discorso per l'incontro con i 7.000 bambini nell'Aula Paolo VI organizzato dalla «Fabbrica della Pace». «Dove non c'è la giustizia non c'è la pace». È la frase che papa Francesco ha fatto ripetere più volte in coro ai bambini.



«Tante volte vorrei riposarmi un po' di più, ma stare con tanta gente non toglie la pace», ha poi detto Francesco «Quello che toglie la pace è non volerci bene, stare tra la gente è bello, io non sono un

giovanotto, ma non toglie la pace». Il papa ha poi parlato dei potenti della Terra: tanti «non vogliono la pace perché vivono delle guerre», con «l'industria delle armi».



La fabbrica della pace, secondo il pontefice, «è un bel posto di lavoro, perché si tratta di costruire una società senza ingiustizie e violenze, in cui ogni bambino e ragazzo possa essere accolto e crescere nell'amore», ha detto il Pontefice. «La guerra è frutto dell'odio, dell'egoismo, della voglia di possedere sempre di più e di prevalere sugli altri - ha proseguito -. E voi per contrastarla vi impegnate a diffondere la cultura dell'inclusione, della riconciliazione e dell'incontro».



«In questo progetto siete coinvolti in tanti - ha aggiunto -: voi alunni delle scuole, appartenenti a diverse etnie e religioni; la fondazione »La Fabbrica della Pace«, che ha promosso questo progetto educativo; gli insegnanti e i genitori; il Ministero dell'Istruzione; e la Conferenza Episcopale Italiana». «È un bel cammino, che richiede coraggio e fatica - ha sottolineato Francesco -, perchè tutti comprendano la necessità di un cambiamento di mentalità, per garantire sicurezza ai bambini del Pianeta, in particolare a quelli che abitano in zone di guerra e di persecuzione».



«Come possono finire le guerre nel mondo, se noi non siamo capaci di superare le nostre piccole incomprensioni e i nostri litigi? I nostri atti di dialogo, di perdono, di riconciliazione, sono "mattoni" che servono a costruire l'edificio della pace». È poi la raccomandazione rivolta da papa Francesco ai bambini.



«Prendo spunto proprio dall'espressione Fabbrica della pace - ha spiegato nel discorso preparato -. Il termine fabbrica ci dice che la pace è qualcosa che bisogna fare, bisogna costruire con saggezza e tenacia. Ma per costruire un mondo di pace, occorre incominciare dal nostro mondo, cioè dagli ambienti in cui viviamo ogni giorno: la famiglia, la scuola, il cortile, la palestra, l'oratorio.... Ed è importante lavorare insieme alle persone che vivono accanto a noi: gli amici, i compagni di scuola, i genitori e gli educatori».



Secondo Francesco, «c'è bisogno dell'aiuto di tutti per costruire un futuro migliore. Agli adulti, anche alle istituzioni, compete di stimolarvi, sostenervi, educarvi ai valori veri». «E voi, mi raccomando - ha aggiunto -, non arrendetevi mai, nemmeno di fronte alle difficoltà e alle incomprensioni. Ogni vostra azione, ogni vostro gesto nei confronti del prossimo può costruire pace».



Ad esempio, «se vi capita di litigare con un compagno, fare subito pace; o chiedere scusa ai genitori e agli amici, quando si è mancato in qualcosa». «Il vero costruttore di pace è uno che fa il primo passo verso l'altro - ha concluso il Pontefice -. E questa non è debolezza, ma forza, la forza della pace».



«Dio perdona tutto: Siamo noi a non sapere perdonare. Siamo noi a non trovare strade di perdono, tante volte per incapacità o perché è più facile riempire le carceri che aiutare andare avanti chi ha sbagliato nella vita». Ha risposto poi così Francesco, durante l'incontro con la Fabbrica della Pace, alla domanda di una bambina che ha il papà in carcere.