Due anni di Papa Francesco: tra riforme
e rivoluzioni, così sta cambiando la Chiesa

Papa Francesco incontra Benedetto XVI a Castel Gandolfo (LaPresse)
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 9 Marzo 2015, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 08:08
ROMA - Una nuova immagine. Una nuova filosofia, all'insegna della semplicità, come indicato già dalla scelta del nome. Nuove soluzioni per antichi problemi. Nuove denunce perfino. E, soprattutto, un nuovo linguaggio.



A pochi giorni dalla conclusione del suo secondo anno di pontificato, venerdì, sono i tanti impegni presi – alcuni mantenuti, altri ancora in fase di attuazione – a raccontare il percorso del Pontefice e, più ancora, forse le speranze dei fedeli. Per comprendere la complessità del suo manifesto, tra comunicazione e “politica” della Chiesa, basta ricordare il testo dell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, che spazia tra riforma finanziaria etica, inclusione sociale e «conversione» della Chiesa per renderla più vicina alla gente.



E proprio questa vicinanza è stata la prima e più riuscita riforma del Pontefice che ha inventato un nuovo modo di parlare ai fedeli, o meglio di dialogare con loro. Ha ideato perfino un nuovo lessico, a metà tra italiano e spagnolo, ben lontano dalla formalità del latino e, con le sue imprecisioni, molto più familiare. Ecco allora termini come «mafiarsi», riferito a Mafia Capitale, o «orfanezza», da «giocattolizzare» a «nostalgiare».



Parole nuove che non hanno bisogno di essere spiegate o tradotte, perché subito si trasformano in immagini davanti agli occhi dei fedeli. E soprattutto parole che danno il senso dell'azione. E la sua comunicazione non è fatta solo di parole. Bergoglio ha rinunciato ai “lussi” degli appartamenti papali per scegliere una residenza più modesta, come Santa Marta. Ha spesso scardinato i programmi concordati, preferendo improvvisare. Ha telefonato ad alcuni personaggi. E poi ha toccato temi caldi, dallo Ior alla Curia, fino alla pedofilia, chiedendo scusa per i silenzi della Chiesa. Ha parlato alle donne, ribadendo la necessità di dare loro un ruolo più importante nella società e all'interno della Chiesa stessa. E ha parlato ai giovani.



Più in generale, ha parlato alla gente superando l'ostacolo di una distanza storica, fatta di veste, balcone, ritualità, arrivando perfino a “benedire” i pugni se dati a ragion veduta. Certo, qualche rischio di comprensione nello slang c'è. Parlando della droga in Argentina ha usato il termine “messicanizzazione” Inventare le parole, non significa non dover, a volte, smussare i toni. Chi parla il “bergogliese”, però ha subito perdonato il Papa-pop. Se piace quando dimentica il suo ruolo, non può non farlo anche quando ne dimentica gli scrupoli.