Papa Francesco: accogliere i migranti ma rispettino la cultura occidentale

Papa Francesco: accogliere i migranti ma rispettino la cultura occidentale
di Franca Giansoldati
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 13:12
CITTA' DEL VATICANO - L'Europa dimostri il suo “spirito umanistico” ma gli immigrati che vengono accolti devono impegnarsi a rispettare la cultura occidentale. Papa Bergoglio parla agli ambasciatori dei Paesi accreditati presso la Santa Sede per il tradizionale discorso di inizio anno e affronta diverse tematiche calde. Prima tra tutte la questione dell'integrazione e il dilemma culturale che anche i fatti di Colonia hanno fatto emergere, uniti all'estensione dell'attuale ondata migratoria e dei “timori per la sicurezza esasperati dalla minaccia del terrorismo internazionale”.

“Il fenomeno migratorio - ha detto Francesco - pone un serio interrogativo culturale, al quale non ci si può esimere dal rispondere. L’accoglienza può essere dunque un’occasione propizia per una nuova comprensione e apertura di orizzonte, sia per chi è accolto, il quale ha il dovere di rispettare i valori, le tradizioni e le leggi della comunità che lo ospita, sia per quest’ultima, chiamata a valorizzare quanto ogni immigrato può offrire a vantaggio di tutta la comunità”. Nessun cenno specifico all'attualità stretta, tuttavia le parole di Bergoglio sono andate a scoperchiare un problema di difficile soluzione: come riuscire a integrare la cultura islamica di stranieri che non rispettano, né concepiscono la libertà e la parità della donna.

Il discorso del Papa è poi andato avanti con il tema del terrorismo: “Desidero, dunque, ribadire il mio convincimento che l’Europa, aiutata dal suo grande patrimonio culturale e religioso, abbia gli strumenti per difendere la centralità della persona umana e per trovare il giusto equilibrio fra il duplice dovere morale di tutelare i diritti dei propri cittadini e quello di garantire l’assistenza e l’accoglienza dei migranti”. La paura non dovrebbe fare da sottofondo alla vita quotidiana degli europei. “Tutta la Bibbia ci narra la storia di un’umanità in cammino, perché l’essere in movimento è connaturale all’uomo. La sua storia è fatta di tante migrazioni, talvolta maturate come consapevolezza del diritto ad una libera scelta, sovente dettate da circostanze esteriori”.

Infine il pericolo dell'estensione dell'estremismo religioso islamico. “Non si può mai uccidere nel nome di Dio. Solo una forma ideologica e deviata di religione può pensare di rendere giustizia nel nome dell’Onnipotente, deliberatamente massacrando persone inermi, come è avvenuto nei sanguinari attentati terroristici dei mesi scorsi in Africa, Europa e Medio Oriente”.

 
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