Il Papa ai confessori: «Non rimproverate i penitenti, siate misericordiosi»

Il Papa ai confessori: «Non rimproverate i penitenti, siate misericordiosi»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 2 Giugno 2016, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 20:45
Città del Vaticano L'appello a non essere attaccati al denaro, ad essere delicati nei confessionali, ad avere occhi di misericordia per i barconi carichi di gente. Ma anche l'appello accorato a non perdere mai il senso dell'umorismo. Papa Francesco ha oggi dedicato tutta la giornata ai seimila sacerdoti e seminaristi giunti a Roma per il loro Giubileo. Tre meditazioni per ciascuna delle basiliche visitate oggi da Francesco: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura. “Se le nostre strutture non si utilizzano per essere più misericordiosi con gli altri ecco che possono trasformarsi in qualcosa di diverso e controproducente”.

Papa Francesco nella prima predica del tour de force spirituale della giornata, ha declinato il tema della misericordia. Una parola sulla quale si stanno concentrando tutte le energie del pontificato. “Nei documenti della Chiesa, nei discorsi dei Papi, si parla spesso di conversione istituizionale e conversione pastorale: ecco, questo ritiro spirituale si farà con semplicità evangelica”. Bergoglio ha raccontato di come la misericordia riesce a proiettare il prete nel cuore del mondo, sentirne i palpiti, capirne le ferite, curarne le malattie. Ma prima, ha detto, deve essere il prete a confessare i propri peccati.

Il peccato più grande che intravede nel clero? Sicuramente la vanità. “Quando ci sentiamo giusti come i farisei ecco che in quel momento ci allontaniamo da Dio”. Nella predica, mentre tanti sacerdoti prendevano appunti sul proprio tablet, Bergoglio ha elogiato una enciclica di Pio XII sul Sacro Cuore. Nonostante sia un documento pre conciliare è stato caldamente consigliato a tutti i presenti. “La misericordia è il cuore di Cristo”.

A San Giovanni ha anche confessato alcuni presenti, mentre a Santa Maria Maggiore ha deposto un mazzo di rose sotto l'icona della Salus Populi Romani. Il tema è quello dell'Anno Santo straordinario, la misericordia, e ha invitato a considerare il peccato proprio come «ricettacolo» per accogliere l'amore di Dio. E il Papa conia anche un nuovo verbo: «misericordiare ed essere misericordiati». Un modo per rendere più immediata la percezione che questa parola non è un concetto astratto ma un farsi prossimo degli altri. Ma Bergoglio rende l'idea di che cosa è per lui la misericordia anche quando dice che è «un eccesso», «una esagerazione», «un inaudito straripamento». E nel farsi prossimo, per prima cosa occorre uscire dal ruolo di «giudici-funzionari», soprattutto nei confessionali, anche perché «ciascuno ha dentro il suo segreto di miseria», ha sottolineato Francesco. Quindi «penso a quei confessori impazienti, che bastonano i penitenti, che rimproverano. Non fate queste cose!».

E strappa una risata quando chiede di non essere «curiosi». «Ci sono quei confessori che domandano, domandano. Ma dimmi, per favore, hai bisogno di tanti dettagli per perdonare? O ti stai facendo il film?», ha chiesto il Papa. Non solo parole nuove per descrivere la misericordia ma anche immagini in prestito dal mondo del digitale. «La misericordia non ci fa il photoshop», è una delle espressioni usate oggi. In nome della misericordia ha chiesto alla chiesa di cambiare, ha invocato «frutti di conversione della nostra mentalità istituzionale: se le nostre strutture non si vivono e non si utilizzano per meglio ricevere la misericordia di Dio e per essere più misericordiosi con gli altri, possono trasformarsi - ha avvertito Papa Francesco - in qualcosa di molto diverso e controproducente».

Tra i passaggi più forti delle tre meditazioni c'è quello del rapporto tra chiesa e soldi. «Il nostro popolo perdona molti difetti ai preti, salvo quello di essere attaccati al denaro»: è il monito del Papa. «Il nostro popolo riconosce "a fiuto" quali peccati sono gravi per il pastore, quali uccidono il suo ministero perché lo fanno diventare un funzionario, o peggio un mercenario».
Domani nuovo appuntamento, in piazza san Pietro per la messa con i sacerdoti nel giorno in cui la Chiesa celebra il Sacro Cuore di Gesù. E parlando di questo il Papa ha fatto un riferimento alle suore. «Ricordo quando Pio XII stava preparando l'enciclica sul Sacro Cuore. "Perché una Enciclica sul Sacro Cuore? Sono cose di suore". Il cuore di Cristo - ha sottolineato il pontefice - è il centro della misericordia. Forse le suore capiscono meglio di noi perché sono madri, icone della Chiesa e della Madre di Cristo».
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