Papa Bergoglio a Baku: niente folla e solo un viceministro ad attenderlo

Papa Bergoglio a Baku: niente folla e solo un viceministro ad attenderlo
di Franca Giansoldati
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Domenica 2 Ottobre 2016, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 16:31

dal nostro inviato
Baku (Azerbaijan) Non ci sono folle per le strade, non ci sono cori all'aeroporto, persino sotto la scaletta dell'aereo ad aspettarlo c'è solo un vice ministro. L'ultima tappa del viaggio nel Caucaso, dopo la Georgia, è l'Azerbaijan dove vive una comunità di poche centinaia di fedeli. Il cuore della visita non sono tanto i cattolici, costituito dallo 0,01 per cento della popolazione, ma i rapporti con l'Islam. Nel pomeriggio è atteso l'incontro con lo sceicco dei musulmani del Caucaso nella moschea Heydar Aliyev. Davanti al Mirab si scambieranno doni e invocheranno la pace.

La prima tappa della giornata è nella semplice chiesa dei salesiani dove il Papa celebra una messa. Bergoglio parla del dono della fede e spiega che “non è una forza magica che scende dal cielo, non è una dote che si riceve una volta per sempre, e nemmeno un super- potere che serve a risolvere i problemi della vita”. La definisce il “filo d'oro” che annoda alla gioia e che porta frutto. Un po' come un “bel tappeto”. La metafora viene proposta agli azeri non a caso. “I vostri tappeti sono delle vere opere d’arte e provengono da una storia antichissima. Anche la vita cristiana di ciascuno viene da lontano, è un dono che abbiamo ricevuto nella Chiesa e che proviene dal cuore di Dio, nostro Padre, il quale desidera fare di ciascuno di noi un capolavoro del creato e della storia. Ogni tappeto, voi lo sapete bene, va tessuto secondo la trama e l’ordito; solo con questa struttura l’insieme risulta ben composto e armonioso. Così è per la vita cristiana: va ogni giorno va pazientemente intessuta”.

"Qualcuno può pensare che sia una perdita di tempo per un Papa fare tanti chilometri di viaggio per visitare una piccola comunità di appena 700 persone, in un Paese di due milioni di abitanti. La vostra è una comunità di periferia e in questa visita un Papa è guidato dallo Spirito Santo". Bergoglio si è rivolto a braccio ai fedeli nella chiesa. Ha improvvisato, ricordando loro le prime comunità cristiane quando, nei primi secoli di vita, iniziarono ad aprirsi, a spalancarsi, a diffondere il cristianesimo. "Quella comunità si sentiva povera, perseguitata, forse lasciata da parte ma lo Spirito Santo ha infuso tanto coraggio e sono andati avanti. Ecco che il Papa perde tempo come lo Spirito Santo al tempo della comunità di Gerusalemme. Quindi - ha aggiunto - mi raccomando, avanti, coraggio, go ahed, senza paura".
 

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