Per la prima volta dalla sua indipendenza avvenuta nel 2011 il Paese è stato dichiarato dagli organismi internazionali in pericolo per la gravissima carestia che sta mietendo vittime ogni giorno. Secondo l'Unicef, la Fao e il Pam la gente muore per le carenze nutrizionali. Più di un milione di persone rischia la fame da qui a qualche mese. La guerra degli anni passati, i processi di epurazione etnica, le attuali condizioni di sicurezza quasi inesistenti, la carestia, l'aumento dei prezzi dei beni agricoli hanno contribuito a rendere la situazione alimentare precaria. Tanto che tre giorni fa le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme indicando che i sud-sudanesi soffrono la fame, secondo il criterio più elevato nella scala delle emergenze alimentari.
Il Paese è devastato dalle violenze tra le forze governative fedeli al presidente Salva Kir e i ribelli che fanno capo all'ex presidente Riek Machar. Il conflitto, malgrado un accordo di pace nel 2015, ha prodotto circa 3 milioni di rifugiati e deportati.
Il Papa vorrebbe visitare il Sud Sudan. Lo ha detto il pontefice nell'ottobre scorso al vescovo di Juba, Paolino Lukudu. «Mi ha detto proprio così e me lo ha ripetuto: voglio visitare presto il Sudan». L'invito formale è arrivato in Vaticano l'anno scorso da tutti i leader politici e religiosi, musulmani e cristiani. La piccola comunità cattolica ritiene che il suo arrivo potrebbe fermare la guerra tribale in atto e riportare l'attenzione internazionale su questa parte del mondo.
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